REDAZIONE MASSA CARRARA

Scintille tra il sindaco e Benedetti "Lei non è in grado di darmi lezioni"

Duro sfogo di Persiani in consiglio comunale: "Porta una mozione sulla Serinper dove è imputato"

Scintille tra il sindaco e Benedetti "Lei non è in grado di darmi lezioni"

"E’ bello stare all’opposizione ma al suo posto come presidente del consiglio, lo ricordo, nominato dalla maggioranza. Un passo di lato solo a me lo chiedete? Perché non si dimettono i consiglieri che non si sentono più bene in questo consiglio comunale? Così la facciamo finita". E’ la prima volta che il sindaco Francesco Persiani attacca in maniera diretta Stefano Benedetti, il presidente del consiglio comunale ormai in rotta di collisione con il primo cittadino e da mesi in una campagna elettorale a viso aperto in cui sostiene il candidato di Fratelli d’Italia, Marco Guidi.

Uno sfogo durato almeno una decina di minuti durante i quali il sindaco è riuscito a stento anche a nascondere le emozioni, la rabbia certo ma anche il rammarico per un maggioranza collassata su se stessa a pochi mesi dalle elezioni. E nel mirino è finito proprio quel presidente consigliere di Forza Italia, che con altri colleghi pochi giorni fa ha dichiarato apertamente di passare all’opposizione. Uno sfogo che prende le mosse dalla mozione presentata dal consigliere Antonio Cofrancesco sul caso Serinper e la costituzione in giudizio dell’amministrazione in cui pretendeva le scuse del sindaco ai soggetti indagati e prosciolti, con tanto di rimborso delle spese legali sostenute dall’ente. Mozione arrivata in consiglio con i dubbi di legittimità espressi dal segretario generale e finita affossata con la questione pregiudiziale sollevata in aula da Acerbo.

"Il presidente se ne frega del parere del segretario, non chiede approfondimenti e porta la mozione in aula – ha detto Persiani –. Peccato che il presidente del consiglio comunale sia imputato in quel processo Serinper. Ma i conflitti di interesse non esistono mai in questo Comune? Presidente perché non si è posto la questione di ammissibilità su una mozione assurda nei confronti del sindaco che le ha dato fiducia e quando ha ricevuto la mozione di sfiducia nei suoi confronti per il caso Serinper, ha parlato per 17 minuti in sua difesa? E lei non si pone nemmeno per un minuto la questione di discutere questa mozione? Altro che passo indietro: ne dovrebbe fare 17 lei di passi indietro. Tanti quanti minuti ho parlato io. Pensa di espormi al pubblico ludibrio oggi? Bellissima manifestazione di capacità politica, di sentimenti di vicinanza. Ah, non ha capito? – rivolto a Benedetti – Lei non fa decidere al consiglio, deve assumersi la responsabilità, non la doveva portare qui visto che è imputato il primo marzo nel processo Serinper anche per fatti gravi. Poi sarà assolto ma non è nella condizione psicologica e giuridica per valutare la situazione di stasera. Lei imputato e devo chiedere scusa io? Dove sono capitato, in quale città?".

Poi il sindaco è tornato ad affrontare i termini della mozione, la necessità di costituirsi parte civile e farlo sin dai primi passaggi come prevede anche la riforma Cartabia per poi affondare ancora il colpo su Cofrancesco: "Persino gli avvocati non hanno eccepito nulla, ma lei si assume il ruolo di tribuno della plebe. Dice sempre a me che io sono l’uomo solo al comando. Lei è l’uomo solo. E basta". Alla fine si vota la pregiudiziale 11 a favore, 10 contrari 3 astenuti. La mozione non si discute e finisce nel dimenticatoio.