
Due nuovi massesi che hanno i parenti a Santo Domingo
Massa, 8 giugno 2018 - Da Santo Domingo a Massa per scommettere su un futuro migliore, su una vita basata sul lavoro, tranquillità, sicurezza e serenità. Erano gli anni ’80: i primi cittadini dominicani hanno attraversato l’Oceano e scelto di vivere tra Massa e Carrara. Una svolta dettata dalla speranza di costruire un futuro migliore e condizioni di vita più sicure. E la scommessa è stata vinta. E questa è una di storia sociale, economia, familiare che negli anni, fino ad oggi, si è pian piano trasformata in una comunità di 500 persone, che vivono nella provincia apuana e si sentono massesi a tutti gli effetti. Una storia scritta da famiglie che fanno parte del tessuto sociale del territorio massese.
Vicenda di vita ed emigrazione è trasformate in una pagina importante e significativa dal momento che questa comunità ha portato a Massa anche le sue tradizioni. Una storia che va avanti dal momento che «ogni anno – racconta alla nostra redazione Kelvin Rodriguez, quaranta anni, leader comunitario che lavora in consolato, una moglie Rebeca Santos che fa la badante, e quattro figli di cui due nati a Santo Domingo e due a Massa – continuano ad arrivare nostri connazionali che scelgono l’Italia e la provincia apuana per lavorare, per avere un futuro migliore. Dagli anni Ottanta ad oggi la comunità dominicana è ormai diventata ‘massese e carrarese’ a tutti gli effetti. I miei connazionali lavorano nel settore della edilizia, nell’assistenza sociale, sono impegnati in molte attività del settore produttivo locale. Viviamo bene e siamo soddisfatti. La nostra è una comunità molto unita, cerchiamo di conservare le nostre tradizioni come testimonia la grande festa che abbiamo organizzato nei locali della Palestra Spazio Vitale in via dell’Artigianato la scorsa settimana».