
Sanità, tutto da rifare. Ugo Boggi si racconta e spiega come creare un sistema efficiente
Tornerà nella sua città per ricevere il riconoscimento del Club Unesco, chiamato dalla sua insegnante di greco Maria Grazia Passani che del Club è anche presidente. Il professor Ugo Boggi, chirurgo di fama internazionale, terrà una conferenza in Accademia sui limiti del servizio sanitario.
Professore, la sanità italiana è al collasso. Di chi le colpe?
"Ringrazio la professoressa Passani per l’invito, mi fa piacere che si sia ricordata di me. Per far capire i danni del sistema sanitario, vorrei ricordare come io stesso intrapresi, alla fine degli anni ’80, questa carriera. Mio padre mi aveva consigliato di fare il dentista, poi studiando medicina mi sono appassionato. La morte precoce di mio padre mi ha messo davanti alla vita. Mi ha fatto capire i veri valori. Tutti mi sconsigliavano la chirurgia, ma con tenacia e passione sono riuscito in quello da cui molti mi avevamo dissuaso. Ero per la medicina pratica, il medico del fare. C’era un rispetto diverso della figura del dottore. Adesso i giovani laureati spesso nemmeno si specializzano, avendo davanti uno stipendio sicuro come medico di base. Chi si specializza punta a chirurgia estetica o dermatologia. Si pensa al guadagno facile. Inoltre i dottorandi percepiscono stipendi lordi di appena 13mila euro annui. Come possono tirare avanti? Pertanto assistiamo non tanto alla fuga di cervelli, ma alla fuga di stomaci. Di persone che se vogliono fare ricerca devono andare all’estero dove vengono pagati in maniera appropriata. In Italia la ricerca viene fatta quindi da chi ha tanti soldi e può permettersi di essere mantenuto dalla famiglia per molti anni".
La crisi della sanità non potrà essere imputata soltanto ai medici.
"No certo, il problema più grande è la politica. La trasformazione delle Asl in aziende ha fatto sì che si perdesse di vista il reale scopo degli ospedali che è quello di curare la gente. Il settore è stato trasformato in bacino per i voti e giochi di potere. I direttori sanitari non sempre vengono scelti per le proprie competenze, ma per soddisfare il politico di turno. Le nomine dei vertici avvengono con atti fiduciari. I politici non si circondano dei migliori professionisti, a tutti i livelli, ma di coloro che più sono inclini a soddisfare le logiche della politica".
La politica ha più o meno sempre agito così.
"Il decadimento del sistema sanitario è avvenuto quando si sono persi di vista gli obiettivi della sanità. Non si pensa più che debba servire a curare e garantire servizi alle persone, ma la si utilizza per la gestione del potere, come bacino di voti. Da qui nascono le liste di attesa, il ricorso ai privati e le magagne del sistema sanitario. Questo fa male alla sanità. Il sistema è tutto da rifare. Se vogliamo mantenere un sistema sanitario che regga dobbiamo metterci intorno a un tavolo e capire come riorganizzare l’intero settore. Rifare tutto da capo".