Sanac, delusione e rabbia "Traditi dalla politica"

La mancata proposta d’acquisto da parte di Acciaiere d’Italia riaccende la lotta. I lavoratori: "Ennesima conferma che non si fanno gli interessi del popolo"

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L’assenza di un’offerta da parte di Acciaierie d’Italia per l’acquisizione del gruppo Sanac, compreso lo stabilimento di Massa, ha lasciato una profonda ferita che ora genera non solo sconforto ma rabbia, fra i lavoratori, i sindacati e I politicI localI. Un tema al centro del terzo congresso Uiltec Toscana Nord che ieri mattina ha confermato il segretario Massimo Graziani, che sarà affiancato da Matteo Ferrari, Riccardo Dell’Amico, Elisabetta Castellini e Giuseppe Bianchi oltre al tesoriere Mario Aliboni.

"Il fatto che comunque ci siano due offerte non è a oggi una buona notizia su cui riporre troppe speranze – evidenzia Graziani –. Siamo arrabbiati. Una scelta di questo tipo tradisce tutte le promesse e le indicazioni ricevute in questi mesi e anni sulla chiusura di una vertenza assurda che aveva visto estrarre dal pacchetto ex Ilva il gruppo Sanac che invece era da sempre parte integrante della filiera italiana della produzione dell’acciaio. Questa azione sancisce uno strappo definitivo rispetto alla sopravvivenza del gruppo nel ciclo dell’acciaio italiano e siamo dubbiosi che possa trovare una risposta in quello internazionale. Tante, troppe promesse disattese e in questo momento molti devono chiedere scusa ai lavoratori, per le prese in giro fatte, le assicurazioni non rispettate. Come organizzazioni sindacali ci incontreremo assieme a Cgil e Cisl nei prossimi giorni per valutare quali azioni intraprendere". "Sono state disattese tutte le promesse della politica – ha sottolineato il segretario Uil area nord Toscana, Franco Borghini – a ogni livello, dal locale al nazionale. E’ un mancato rispetto degli impegni presi, sapendo che è Acciaierie d’Italia è di fatto di proprietà dello Stato: ci sentiamo presi in giro dalle istituzioni".

Non le manda a dire neanche la consigliera comunale Elena Mosti: "I lavoratori di Sanac hanno ricevuto l’ennesima delusione, che sa tanto di mancanza di serietà. Il Ministero aveva garantito che Acciaierie d’Italia, che non dimentichiamolo è il più grande gruppo siderurgico italiano e società partecipata dello Stato, avrebbe proposto un’offerta. Invece non ha nemmeno partecipato. Quali sono le responsabilità del Ministero dello sviluppo economico e del Governo? Chiedo al Consiglio Comunale di Massa ma anche a quelli limitrofi, di farsi sentire, anche attraverso un documento condiviso".

La rabbia dei lavoratori traspare da un post Facebook profilo Facebook ‘operai Sanac’: "Che la politica non fa gli interessi del popolo non è una novità ma ora ne abbiamo l’ennesima conferma. Tante belle parole nelle sedi ministeriali e davanti alle fabbriche da parte di Pd, Lega, FI, Italia viva, M5S e Fratelli di Italia ma i risultati poi si rivelano altri. Acciaierie d’Italia non ha avanzato l’offerta di acquisizione diversamente da altre due società che al momento non ci è dato sapere se sono congrue al bando: l’unica cosa certa è che dobbiamo assolutamente rialzare l’attenzione perché questo momento di stallo non ha portato a niente".