ANGELA MARIA FRUZZETTI
Cronaca

Saltano le sagre della montagna: niente necci e tordelli

Arrivederci al 2021 per le feste di Antona, Forno, Altagnana e Bergiola

Un'immagine della sagra di Antona

Massa, 27 giugno 2020 - Dopo 47 anni, si ferma anche la sagra più antica del territorio apuano: la famosa sagra delle frittelle di neccio di Antona. Una sagra di paese che, come tante altre sagre, non si farà a causa dell’emergenza sanitaria Covid-19.

"Abbiamo deciso di non fare la sagra quest’anno – spiega Sergio Bertoneri, vice presidente del circolo Acli Antona – perchè è troppo rischioso. La sagra del neccio del 13-14-15 agosto richiama moltissime persone da fuori provincia e fuori regione per cui, per motivi di sicurezza, essendo Antona una comunità ristretta, anche negli spazi, preferiamo rimandare al 2021".

La tre giorni di festa, gastronomia, musica, balli e incontri dedicati alla cultura, affonda le sue radici nella tradizione della farina di castagne e derivati. "Avevamo altre feste in programma, ma tutto è rimandato". Dopo 25 anni salta anche la rinomata sagra di Sant’Anna di Forno, una dieci giorni di gastronomia e cultura nella valorizzazione di un prodotto locale, il tordello fornese, che ha ottenuto il riconoscimento della specialità DeCo: "La sagra di Forno non si può fare – osserva don Ernesto Zucchini –. Manca lo spazio e non è possibile. Per lo stesso motivo saltano tutte le sagre della montagna".

"L’unica rimane quella di Canevara – continua don Ernesto – non più di dieci giorni ma spalmata su quattro giornate di sabato tra fine luglio e agosto. Una serata per volta ci consentirà di poter igienizzare come prevede la normativa. Siamo in attesa di un controllo per verificare se il percorso è possibile. Si lavorerà su doppio turno di persone, su prenotazione. Come è emerso dall’incontro con l’assessore Balloni, chi può igienizzare può fare. Su Canevara sarà possibile ma dobbiamo verificare anche il numero delle persone a cui sarà consentito stare in cucina. Di conseguenza ridurremo anche le specialità, puntando sullo stinco alla santese e i tordelli di Canevara. Devo dire che il Comune ha fatto una cosa piuttosto intelligente: con la DeCo si punta sulle sagre come luoghi dove la specialità Deco viene promossa e divulgata per cui le varie contrapposizioni non esistono più. Tanti si daranno da fare per ottenere una Deco e valorizzare un piatto tipico legato al territorio".

Non si potranno gustare nemmeno i taglierini con i fagioli di Bergiola, altra Deco riconosciuta con i tordelli fornesi. "Non faremo la sagra – spiega Simone Bertelà, della Pubblica assistenza di Bergiola Maggiore -. Stiamo valutando invece la possibilità di organizzare la tradizionale festa della castagna a ottobre. Tutto dipende dall’andamento della situazione".

Nei paesi della montagna affondano le radici della cultura massese, gastronomia inclusa. Non ci saranno la sagra di Casette, legata alla cultura degli uomini del marmo con specialità "alla cavatora", salta la sagra della panzanella di Altagnana, legata alla promozione di salumi e formaggi apuani. Insomma, sarà un’estate con pochissimi appuntamenti festaioli. Un’estate di riflessione, tutti in attesa di un 2021 libero dall’emergenza. © RIPRODUZIONE RISERVATA