REDAZIONE MASSA CARRARA

Rosmarino, alloro e rose dei nostri boschi Nasce ’Aria di Lunigiana’ il profumo solidale

Una nuova essenza creata da Mazzoni e Folegnani. Il ricavato delle vendite finanzierà un grande progetto per le donne in Giordania

Dentro la boccetta, squadrata e semplice, essenze di rosmarino, alloro, rose dei nostri boschi e un po’ di sale. Niente scatola, ma un foulard di seta nero, con sopra il disegno delle statue stele. E’ ‘Aria di Lunigiana’, un profumo che presto sarà messo in commercio. Ci hanno pensato la stilista Antonella Mazzoni, che vive a Moncigoli di Fivizzano, e Antonio Folegnani, amministratore del Comune di Casola, amici da anni e spesso impegnati in progetti comuni a sfondo solidale. Si, perché il ricavato del profumo, tolte le spese, sarà impiegato per progetti benefici. E’ però necessario fare un passo indietro e andare lontano, in Giordania, dove anni fa Don Mario Cornioli aprì un grande centro con laboratorio di sartoria, ristorante e pizzeria, per insegnare un mestiere e dare lavoro a profughi iracheni e donne giordane. Antonella è andata in Giordania tante volte, il suo passato era nel mondo della moda e delle grandi firme, è tornata a vivere in Lunigiana per stare vicino alla madre, ma non ha dimenticato la sua passione per stoffe e tessuti pregiati, taglio e cucito.

"Ho messo in contatto Antonella con Don Mario - racconta Folegnani - e da quel momento lei è andata tante volte in Giordania a insegnare alle giovani donne a cucire. L’idea del profumo è nata un po’ per caso, volevamo fare qualcosa per raccogliere fondi per comprare le stoffe da inviare in Giordania, ma non escludiamo di poter creare un progetto simile anche qui da noi". "Tutto è cominciato con la sartoria - racconta Antonella - in laboratorio le ragazze riescono a percepire uno stipendio. Il progetto ci chiama Rafedin Iraq Girls, è un marchio ormai conosciuto in tutto il mondo. Molte delle ragazze sono anche andate all’estero e hanno trovato lavoro, in Australia e Canada soprattutto. In Australia alcune di loro hanno aperto un laboratorio di pasta fresca, perché hanno imparato a fare i ravioli". Quando parla del laboratorio di sartoria di Amman le brillano gli occhi. "Mi sono appassionata al progetto in Giordania, compriamo qui le stoffe, io disegno le stampe dei tessuti, che spesso sono legate alla loro tradizione. L’ultima volta che sono andata in Giordania ho portato con me cinquecento metri di stoffa, nelle valigie, perché il prezzo della spedizione è altissimo". E adesso il profumo. "Volevamo fare qualcosa - dicono assieme - qui abbiamo rosmarino, alloro, rose, boschi profumati, volevamo mettere tutto in un’essenza e ci siamo affidati a mani esperte, non è stato semplice trovare un profumo unico, legato alla Lunigiana. Tra poco sarà messo in vendita, chi lo acquisterà farà un’opera solidale".

Monica Leoncini