Ripascimento, progetto da 7 milioni. La sabbia in arrivo da Viareggio

Intanto la Regione Toscana sottolinea la responsabilità del porto di Carrara, causa dell’erosione 130mila metri di arenile che serviranno per il litorale apuano. Un piano per eliminare il lavarone dal Magliano.

Ripascimento, progetto da 7 milioni. La sabbia in arrivo da Viareggio

Ripascimento, progetto da 7 milioni. La sabbia in arrivo da Viareggio

E’ pronto il progetto di ripascimento del litorale a nord del Poveromo che metterà in campo 130mila metri cubi di sedimenti, di cui 100mila provenienti dal dragaggio del porto di Viareggio, per una spesa sui 7 milioni di euro, compresa la sistemazione della cella alla foce del Magliano per ridurre il lavarone.

Dopo l’esclusione dalla Valutazione di impatto ambientale, gli uffici hanno approvato il progetto di fattibilità dell’intervento aprendo la strada all’esecutivo, che dovrà contenere prescrizioni inserite nel decreto di esclusione dalla Via, da cui poi si aprirà la gara di appalto per i lavori. Un investimento ingente che metterà una toppa all’erosione che si trascina da anni e che la stessa Regione Toscana evidenzia come sia causata dal porto di Marina di Carrara, riportando lo studio meteomarino realizzato dalla Interprogetti. "La spiaggia di Marina di Massa sta subendo erosione dalla costruzione del porto di Marina di Carrara e, nonostante le strutture realizzate in quest’area per limitare l’arretramento della riva, tale fenomeno ha ripercussioni sul turismo – mette nero su bianco la Regione negli allegati del progetto -. L’intera unità fisiografica è interessata da un deficit sedimentario, provocato in parte da porto di Marina di Carrara, il quale ostacola l’apporto del Magra. In passato quest’ultimo costituiva un elemento positivo per l’equilibrio poiché, distribuito dal moto ondoso, favoriva l’avanzamento della linea di costa. La realizzazione del porto nei primi anni ’50 ha condannato il litorale a una tendenza erosiva, poiché il molo portuale, che si estende sino ad una batimetrica di 4 o 5 metri, intercetta il materiale solido del Magra. In particolare, nel 1954 la costa compresa tra il Porto e il Frigido risultava priva di opere di difesa, ad eccezione di alcuni tratti di scogliere parallele alla Partaccia e nei pressi della colonia Ugo Pisa. È infatti negli anni seguenti che compare il complesso di scogliere emerse e distaccate che ancora oggi contraddistingue il litorale che va dalla Partaccia fino alla Colonia Torino ed i quattro pennelli più a sud, realizzati prima di arrivare alla foce del Brugiano". Opere che hanno contenuto in parte l’erosione ma non hanno "arrestato l’arretramento della linea di riva" traslando "il gradiente di trasporto solido sulle spiagge più a sud o sui fondali antistanti". Il risultato sono spiagge profonde in media meno di 60 metri e in continuo arretramento perché se la causa è quella che individua la Regione tramite lo studio della Interprogetti, ossia il porto, è ancora lì immutata da allora. Uno studio che evidenzia come ai fattori regionali, naturali e antropici, sull’erosione si sommino in questa zona ‘fattori locali’ dimostrati da "l’accrescimento della spiaggia a nord del porto di Marina di Carrara e l’erosione di quella meridionale".