
di Natalino Benacci
Percorsi tra cielo e terra lungo la Via Francigena. Gli appassionati del trekking a cavallo ora possono alternare i sentieri dei pastori al tracciato storico di una delle più antiche strade del territorio appenninico, un tempo tratturo a servizio della transumanza interregionale delle greggi e per il trasporto delle spezie. La Regione Toscana e il Comune di Pontremoli hanno approvato il progetto per realizzare una Via Francigena ippica nel territorio pontremolese . Proprio nei giorni scorsi il percorso è stato tabellato con la segnaletica ufficiale. Ad impegnarsi sull’obiettivo l’associazione Via Francigena Alta Lunigiana, con sede a Montelungo Superiore, che ha individuato, messo in sicurezza e segnalato l’itinerario.
La Lunigiana si lascia scoprire in modi molto diversi. I più sportivi apprezzeranno di sicuro l’allenamento completo sulle strade ricche di salite e discese tanto più se il percorso, di qualunque lunghezza e difficoltà, si snoda tra splendidi panorami. E’ contento il presidente dell’associazione, Mattia Monacchia, che ha ribadito l’impegno del suo sodalizio. "La nostra associazione è stata fondata nel 2009, dopo l’ufficializzazione di un percorso pedonale della Via Francigena che escludeva Montelungo. Essendo Montelungo citato come tappa nel diario di viaggio dell’arcivescovo Sigerico, abbiamo ritenuto un errore storico la sua esclusione e ci siamo impegnati perché almeno il percorso ippico della Via Francigena transitasse dall’antica Monsignor Langobardorum. Ci abbiamo messo 11 anni ma ci siamo riusciti".
Montelungo dista solo 5 km dal Passo della Cisa, il ricordo più antico risale all’11 settembre 772, quando re Adelchi confermava all’Abbazia di S. Salvatore, poi di S. Giulia di Brescia, la concessione del Monastero di Montelungo. Il 5 giugno 774, il paese viene menzionato in un diploma di Carlo Magno con il quale il futuro imperatore donava corte e boschi al Monastero di S. Colombano di Bobbio. Mattia Monacchia ringrazia tutti coloro che hanno contribuito a vedere realizzato il progetto dell’ippovia: Regione Toscana, Comune di Pontremoli e Università di Firenze. "Un tributo speciale però alla svizzera Association Internationale Via Francigena e alla sua presidente Adelaide Trezzini – dice –. Grazie a loro infatti abbiamo ottenuto i fondi per il ripristino e la manutenzione annuale del percorso dell’Ippovia Francigena che oggi tutti i cavalieri possono utilizzare in sicurezza".