
Ancora polemiche sul regolamento degli agri marmiferi che secondo l’opposizione penalizza i piccoli imprenditori
Non si è fatta attendere la replica al consigliere Massimiliano Bernardi sulla proposta di emendamento all’articolo 23 sulle concessioni degli agri marmiferi attraverso l’introduzione della riquadratura dei blocchi sul piano. Una proposta, secondo Bernardi, utile per agevolare le aziende al raggiungimento del 50 per cento della lavorazione in loco richiesta dalla legge. Il consigliere aveva lamentato di non essere mai riuscito a discuterla in commissione Marmo.
Così Nicola Marchetti, presidente della commissione Marmo, interviene: "Bernardi depositò in modo irrituale, alcuni emendamenti sul regolamento per la concessione degli agri marmiferi - spiega Marchetti - senza che quest’ultimo fosse in discussione. Ho ritenuto importante confutarne il contenuto e, di concerto con la commissione, abbiamo avviato un confronto lo scorso 14 febbraio. In quell’occasione il consigliere ha depennato tre quarti delle proprie proposte, accorgendosi solo in quell’istante di quanto fragile fosse l’architettura giuridica su cui si poggiavano, facendo capire che, evidentemente, era stato mal consigliato.
L’unico proposito che il consigliere ha voluto discutere - prosegue Marchetti - è quindi divenuto la modifica dell’articolo 23 a cui veniva allegata una tabella indicatica delle risultanze. Su questi numeri ho chiesto se ci fosse una certificazione, che a tutt’oggi non è stata prodotta. Non corrisponde dunque a verità quanto asserito dal consigliere, anche perché non sono l’unico ad essere cosciente che la proposta mira ad aggirare le regole e le norme a cui i concessionari hanno aderito nella stipula delle convenzioni a novembre 2023. Credo che, con numeri reali alla mano, proprio per tutelare le aziende, si debba mirare a determinare in maniera efficace le differenze tra marmi pregiati e non pregiati, anche mitigando gli effetti della filiera per questi ultimi".