
Benedetta Salutini nel suo campo con i bambini della scuola di Nazzano
"Mangeremo le fragole?". Scendono dal pulmino giallo bardati con stivali di gomma e impermeabili. Certo non hanno scelto il giorno migliore per venire a conoscere le fragole, perché oggi piove, e le fragole hanno bisogno del sole per crescere e diventare rosse e zuccherine. Per adesso sono ancora verdi. Ad accogliere i bambini in gita della scuola dell’infanzia di Nazzano (plesso dell’Istituto Fossola Gentili) è Benedetta Salutini delle Fragole di Benedetta, che da qualche tempo accoglie scolaresche nel suo campo di Ameglia (ma lei è di Carrara) dove coltiva fragole e insalata con la tecnica idroponica, cioè non a terra ma dentro sacchi rialzati, così da evitare gli animali, lombrichi lumache e coccinelle, che vengono distratti dai ciuffi di parietaria ai piedi dei pali di castagno, che a loro volta tengono lontane le formiche.
"Così non diamo prodotti - garantisce - Le controlliamo ogni giorno e quando sono pronte le stacchiamo. È un processo veloce, a chilometro zero". Bibo, Giorgia, Leonardo, Westi, Tommaso, Elia, Sofia, Federica, Claudia, Christian, Tommaso, Nora, Hussein, Rebecca, Santiago, Giulia, Sebastiano e Leo, questi i nomi dei bimbi, e speriamo di non averne dimenticato nessuno: hanno dai 4 ai 6 anni e assistono incantati al miracolo della natura. "Tutto si sveglia con il sole, si annaffia con la pioggia, tutto va a dormire la sera – racconta Benedetta, vestita di rosso e rosa fragola –. Mettetela così, che oggi siete fortunati con la pioggia perché non ci sono api in giro". Il fragoleto infatti accoglie diverse arnie di api, così da avere l’impollinazione e dare ricovero a una specie purtroppo in via di estinzione, un progetto nato con l’apicultrice Sara Borghini. "Prima avevamo i bombi, ma durano 60 giorni e poi muoiono". L’idea di coltivare fragole le era venuta tanti anni fa, durante un viaggio in Francia, perché suo figlio Gabriele, allora piccolo, oggi 19enne, si era messo a mangiare fragole, e lui non ne mangiava mai. E qui ci sono due varietà, entrambe francesi: Jolie e Mara de bois. In tutto sono 6mila piante, più 2mila di insalata. Sì, perché accanto alle fragole Salutini coltiva Salanova, una varietà di lattuga che non contiene lattosio, "e fragole e insalata si aiutano a vicenda".
I suoi prodotti si trovano da Ratatouille e da Triscornia a Marina, da Desiree, dalla Bottegaia e da Tg frutta a Carrara. Ultime arrivate, le tisane realizzate con foglie di fragola, in modo da non sprecare niente, dalla naturopata Mathilde Huguet, con effetti positivi per il benessere della mente, delle vie urinarie, e purificanti per tutto il corpo, quindi particolarmente indicate per le donne in menopausa. "Lavoro con le piante, sono una strega, faccio le pozioni e le tisane, mescolando le foglie di fragola con altre erbe, camomilla, passiflora, menta" spiega ai bambini.
"Abbiamo portato i bimbi a vedere le fragole perché conoscono solo quelle del supermercato - dicono le maestre Giovanna Vita e Chiara Raffo - Stiamo lavorando sull’alimentazione e tutte le possibilità che abbiamo di vedere come funzionano le cose nella natura cerchiamo di sfruttarle". Adesso per i bambini è arrivato il momento-laboratorio: vasetto e manciata di terra con radici di fragole: così s’improvvisano piccoli agricoltori e coltivano il proprio mini orto. Infine merenda per tutti con pane e miele. Purtroppo le fragole non sono ancora mature.