REDAZIONE MASSA CARRARA

Ricercatori “eccellenti” per lo studio sul pancreas

Tre professionisti apuani nello staff di un’importante pubblicazione sul tumore. I dati sulla prestigiosa rivista scientifica "Annals of case reports & reviews"

La ricerca non si ferma, perché chi lavora in ambito medico sperimenta la malattia e si applica ogni giorno, sul campo, per migliorare le condizioni cliniche dei propri pazienti. Sono per questo necessari un impegno costante e una continua formazione e la pubblicazione di articoli scientifici può diventare per i professionisti della sanità un importante momento di approfondimento nell’esercizio della propria attività. E’ il caso di uno studio pubblicato dalla rivista scientifica “Annals of Case Reports & Reviews”, che vede tra i ricercatori il direttore dell’Oncologia Andrea Mambrini, insieme ad altri colleghi apuani e di altri territori dell’Asl, in particolare al dipartimento oncologico. Del gruppo di studiosi fanno parte, professionisti di altre aziende sanitarie e ospedaliere e radiologi interventisti come Alessio Auci. Lo studio dal titolo “Confronto tra chemioterapia intra-arteriosa e sistemica come trattamento di seconda linea per pazienti con carcinoma pancreatico avanzato” è una ricerca retrospettiva che ha coinvolto 114 pazienti ed è durata 2 anni.

I componenti del gruppo di lavoro sono soddisfatti per questa pubblicazione su una rivista di valore internazionale. "Lo studio è importante - ribadisce il dottor Mambrini - perché sottolinea alcuni aspetti: conferma il valore del nostro gruppo, tra i pochi in Italia in grado di eseguire trattamenti chemioterapici intra-arteriosi nelle neoplasie del pancreas in fase avanzata; dimostra ancora una volta che tale trattamento è meglio tollerato rispetto ai regimi standard convenzionali. Evidenzia che la chemioterapia intra-arteriosa nei pazienti con tumore del pancreas già sottoposti ad una prima linea terapeutica è migliore in termini di sopravvivenza e di controllo della malattia rispetto ai trattamenti chemioterapici standard". Il tumore al pancreas è ancora una malattia a prognosi infausta, principalmente a causa dell’aggressività del cancro biologico e della bassa sensibilità ai trattamenti medici. Sebbene i nuovi programmi standard di chemioterapia abbiano migliorato gli esiti nella terapia di prima linea, la recidiva o la progressione della malattia si verificano entro 6 mesi. In questa fase il controllo della malattia è ancora più difficile da ottenere e, a tutt’oggi, non esistono trattamenti standard. Questo studio ha dimostrato che il trattamento chemioterapico intra-arterioso è una valida opzione terapeutica, apparentemente migliore rispetto ai trattamenti chemioterapici convenzionali.

Tra le molte strutture che hanno partecipato allo studio c’è il reparto di Oncologia di Carrara, Radiologia di Massa, le quali hanno dialogato con realtà come l’azienda ospedaliera “Carlo Poma”, Oncologia La Maddalena di Palermo, l’istituto del pancreas di Verona.