IRENE CARLOTTA CICORA
Cronaca

Restauro acrobatico delle mura "Stop piante infestanti: nuova vita"

Caprigliola, la soprintendente Acordon fa il punto sui progetti di recupero e prospettive di sviluppo "Prima tranche di interventi conclusa, servono altri fondi. Poi le renderemo pedonali e luminose".

Restauro acrobatico delle mura  "Stop piante infestanti: nuova vita"

Restauro acrobatico delle mura "Stop piante infestanti: nuova vita"

di Irene Carlotta Cicora

"Il restauro delle mura a Caprigliola è destinato a dare nuova vita al borgo stesso, di per sé scenografico e pieno di abitanti e volontari appassionati, che conoscono il valore dei loro monumenti. I tecnici del restauro acrobatico di Formento di Finale Ligure, a partire da gennaio di quest’anno, hanno portato avanti insieme agli operatori che si sono dedicati alla rimozione dei vegetali infestanti, un progetto che punta a rendere in futuro più vivibili le mura. Magari rendendole pedonali, illuminate dal basso creando un’atmosfera unica". La soprintendente alle belle arti Angela Acordon fa il punto sulle realizzazioni e le prospettive di recupero delle mura storiche. Venerdì alle 21, nell’ambito dei festeggiamenti con la Luminaria, in piazza della Porta si svolgerà un incontro ad hoc per parlare della valorizzazione del monumento insieme al direttore dei lavori e le autorità.

"E’ stato fatto circa un terzo dei lavori relativi alla pulizia e al risarcimento architettonico delle porzioni di muro liberate da fichi enormi, piante di cappero e non solo – ha spiegato – Per questa prima tranche di lavori abbiamo fatto ricorso a un finanziamento da 240mila euro, adesso ne servirà un altro uguale per il prossimo anno e ancora non sarà sufficiente. Ci sono zone critiche dove intervenire senza la certezza di poter ripristinare i ’buchi’ creati dalla rimozione del verde è impossibile. Dobbiamo procedere per step, in modo da poter in futuro pensare a un’illuminazione dal basso come alle mura di Lucca e a un camminamento in modo da rendere questa meraviglia pedonale". Le operazioni di restauro e pulitura sono iniziate a gennaio di quest’anno e si sono appena concluse.

"Lavori molto delicati, quando si va a togliere una pianta radicata da anni e anni occorre fare attezione: il muro potrebbe venire giù – ha spiegato la soprintendente – Si deve subito intervenire in quel punto: eliminando fichi ed edera, a parte i buchi lasciati dalle radici, abbiamo trovato sotto anche altre perdite di materiale. Molto di quest’ultimo era per fortuna alla base della parete, lo abbiamo ritrovato e quindi è stato possibile risarcire gli spazi senza dover andare in qualche cava a cercare pietre idonee". Gli abitanti del borgo sono fieri e orgogliosi, si prendono cura dei loro luoghi e hanno grande entusiasmo. "Una voglia di fare che mi ha contagiato – aggiunge la Acordon – Un problema che si porrà sarà quello della manutenzione, siamo a ridosso di un bosco: è chiaro che la vegetazione ricrescerà, il che comporterà una riflessione. Ma di sicuro il Comune ma anche i volontari e la locale Pro Loco di certo continueranno nell’opera di tutela che ogni giorno portano già avanti nel paese. Quello della manutenzione sarà un tasto importante da toccare: dipenderà da essa la riuscita o meno di un’iniziativa del genere. Che non c’era mai stata di questa portata. Anche l’eventuale percorso futuro intorno alle mura, fatto con materiali idonei, potrebbe aiutare il verde a non ricrescere troppo velocemente".