REDAZIONE MASSA CARRARA

Rapinò ex fidanzata, 2 anni e 10 mesi a Tenerani Già condannato per l’omicidio di uno spezzino

Il carrarese, in carcere per aver sferrato una coltellata mortale a Jonathan Esposito, aggredì la donna e le strappò di mano il cellulare

Davide Tenerani

Nuovi guai giudiziari per Davide Tenerani, il surfista di Carrara di 37 anni che sta scontando in carcere a Massa i dieci anni di reclusione per l’omicidio di Jonathan Esposito raggiunto da una coltellata al termine di una rissa scoppiata all’esterno di un locale della Spezia nel 2011. Ieri mattina davanti al gup Marta Baldasseroni, in Tribunale a Massa, ha patteggiato la pena a due anni e dieci mesi di reclusione per aver rapinato e picchiato la ex fidanzata nel settembre dello scorso anno. Tenerani si trovava agli arresti domiciliari per una infezione ad un occhio e durante l’orario in cui poteva uscire di casa, si era incontrato con la ex fidanzata a Marina di Carrara. Era scaturita una lite, una scenata pare di gelosia da parte del Tenerani che aveva aggredito la donna portandole via anche il cellulare forse per controllare i messaggi e le telefonate fatte e ricevute. Lo strappo del cellulare, unito alle minacce e all’aggressione, fecero scattare l’accusa di rapina e ieri il suo difensore Enzo Frediani con l’accordo del pm Roberta Moramarco ha chiesto al gup di patteggiare la pena. Richiesta accolta.

L’uomo dopo l’aggressione si era visto revocare gli arresti domiciliari e si trova attualmente in carcere. Dieci anni di reclusione, 230mila euro di provvisionale alle parti civili e dieci anni di interdizione dai pubblici uffici: era stata questa la condanna inflitta nel 2013 dal Tribunale della Spezia al Tenerani, accusato di omicidio volontario per la morte di Jonathan Esposito, ucciso al culmine di una rissa davanti ad un circolo Arci della città ligure all’alba del 27 febbraio 2011. Tenerani era stato condannato con rito abbreviato per omicidio volontario e per rissa. Condanna confermata in appello e in Cassazione.

Una rissa scoppiata tra carraresi e spezzini, incendiata probabilmente dalle avances ad una ragazza e da qualche bicchiere di troppo: una baruffa da sabato sera fuori da un circolo culturale dopo una festa di carnevale finita in tragedia, con una coltellata in pieno petto a Jonathan Esposito, di 27 anni, padre di un bimbo di due, che si era accasciato sull’asfalto privo di vita. Il dramma si era consumato in un quartiere della prima periferia della Spezia, davanti al porto della cittadina ligure. Un omicidio che dopo una giornata di intenso lavoro di ricostruzione aveva portato al fermo del Tenerani e alla denuncia di altre quattro persone per favoreggiamento. La vittima viveva in un appartamento in centro città nel quartiere di Mazzetta. Sembra che era intervenuto per prendere le parti di una ragazza spezzina, che sarebbe stata molestata nel locale dal gruppo di ragazzi di Carrara. Il diverbio era stato messo subito a tacere. Quando era finita la festa, e i ragazzi si erano ritrovati di fronte, è stata riaccesa la miccia esplosiva delle antipatie.

Guido Baccicalupi