Covid, è morto il dottor Brancadoro. Il dolore degli amici medici

Aveva 73 anni, è stato ucciso dal Covid. Ha lavorato a lungo all’ospedale. La sua è una delle famiglie più note della città. Oggi i funerali ai Quercioli

Un’immagine del dottor Raffaele Brancadoro, per gli amici Lele

Un’immagine del dottor Raffaele Brancadoro, per gli amici Lele

Massa, 28 dicembre 2020 - Il suo è l’ultimo nome nel lungo elenco di medici scomparsi a causa del covid-19. Parliamo del dottor Raffaele Brancadoro, per gli amici Lele. Abitava nel palazzo di famiglia in piazza Aranci ed è morto ieri a 73 anni. La brutta notizia ha subito fatto il giro della città. E sono tanti gli amici e i pazienti (vecchi e giovani) che lo piangono. Basta dire che il dottor Carlo Manfredi, presidente dell’Ordine dei Medici, ieri sera tratteneva a stento l’emozione. "Sono più giovane ma lo ricordo bene. Abbiamo fatto un corso insieme e spuntarono aspetti che potevano mettere in dubbio la correttezza della procedura. Lui intervenne subito a difesa dei nostri diritti. Era fatto così. Ha lavorato anni in ospedale nel reparto Medicina Due dell’ospedale d Massa. Ha fatto tantissime guardie di notte. Controllava sempre i pazienti ricoverati, che li conoscesse o meno non importava. Arrivava a svegliarli per controllare la loro salute. Ricordo le sue sfuriate quando problemi burocratici impedivano o rallentavano gli accertamenti che riteneva indispensabili per verificare la salute dei pazienti. La sua era una delle famiglie più note di Massa ma lui era sempre presente. E’ andato in pensione nel 2006 ma prima di entrare in ospedale era stato ufficiale medico, poi assistente in ospedale e infine dirigente medico. Ha collaborato anche con la CRI".

Su Fb il cordoglio è orizzontale. "Oggi è un giorno triste e strano. Dietro all’euforia del vaccino la sorte si fa beffe di noi e ci porta notizie terribili e dolorose – scrivono Roberta Crudeli, Andrea Vinchesi e altri 32 – . Tale è quella della scomparsa dell’amico fraterno Raffaele (Lele) Brancadoro. Lo ebbi a conoscere nel 1979 quando giovane appena assunto fui assegnato alla UTIC allora aggregata alla 2 Medicina U/D diretta dal prof. Biancalana. Lui giovane medico, per fatalità assieme ad altri tra cui il mio amico Cesare Landucci veniva anch’esso assunto dall’ASL 1. Con Lele si stabilì subito un rapporto speciale fatto di stima reciproca e affinità personale che è durato anche dopo il nostro pensionamento. Ricordo le lunghe notti passate assieme e gli stimoli avuti da Lui a finire i miei studi universitari in Biologia e la sua disponibilità nelle lunghe ore davanti ai monitor a “sostituirmi” nel controllo dei parametri per permettermi di finire o iniziare una parte anche piccola di programma d’esame. E’ un dolore grande che mi colpisce. Addio Lele, addio Cesare amici di una parte lunghissima della mia vita. Troppi amici hanno pagato con la vita il darsi agli altri. Addio Lele, Landucci, Grassi, Catalano e tutti gli amici perduti". In funerali di “Lele“ si svolgeranno oggi alla chiesa dei Quercioli.