Raccolta differenziata, così non ci siamo

Cermec costretto agli straordinari per separare i rifiuti. Report impietoso dell’amministratore unico Ciacci al lavoro con gli operai

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La differenziata è preziosa e può davvero trasformare i rifiuti in risorse, come recita il motto all’ingresso dell’impianto del Cermec in via Dorsale. Ma è anche un processo complesso, che richiede una lunga catena di collaborazione civica che parte dalle nostre case, si allunga attraverso la catena della raccolta, che sia porta a porta o tramite le isole ecologiche, prima di arrivare alla selezione finale. E se non è fatta bene, a partire dalle case, rischia di rendere vani molti sforzi collettivi o comunque di aggravare i costi a carico della collettività.

Purtroppo a Massa le vecchie abitudini sono dure a morire: c’è chi ancora non si è ‘addomesticato’ a fare una buona raccolta differenziata, a separare carta, plastica, vetro, umido dal resto dei rifiuti. Così tocca al Cermec cercare di salvare il salvabile, dividere tutto quello che si può per recuperare materie che si possono riciclare da quelle che devono andare a smaltimento. Operazioni non facili che spesso e volentieri richiedono agli operatori di mettere le mani, letteralmente, fra i rifiuti.

Nei giorni scorsi anche l’amministratore unico di Cermec, Alessio Ciacci, ha raggiunto la squadra al lavoro per dare una mano e il report di quanto trovato è impietoso. "Questa mattina assieme ai colleghi Diego, Emanuele, Emanuele, Marco, Stefano e Nicola abbiamo fatto i turni di pressatura plastica e pulizia e pressatura carta. Io mi sono dedicato alla carta – racconta –. Abbiamo tolto molti sacchi. Alcune persone pensano che conferire con il sacco in materbi vada bene invece è un danno al sistema ma alcuni scarti che ci abbiamo trovato sono una vera offesa alle raccolte differenziate: scarpe, fon, un fanale di un’auto, una tastiera di un Pc, plastiche varie. Per fortuna ci sono persone che in Cermec si occupano della pulizia del materiale, altrimenti le cartiere andrebbero in tilt, ma facciamo un appello a tutti di stare più attenti possibile alla correttezza delle raccolte differenziate".

Un lavoro quotidiano essenziale per la creazione di un’economia circolare che funziona e i numeri di una sola mattina, ricordati da Ciacci, ne danno la dimensione: "Abbiamo fatto 37 presse di carta da 600 chilogrammi l’una e i colleghi oltre 20 di plastica, compresa la manutenzione dell’impianto. L’economia circolare della carta inizia dalle nostre mani – conclude – continua in questi impianti e poi nelle cartiere e di nuovo alle nostre mani come nuovi prodotti".