
Impianto crematorio (foto di repertorio)
Carrara, 7 luglio 2016 - NON si placa la protesta dei residenti limitrofi alla realizzazione del forno crematorio. «Quel forno è pericoloso per la salute, produce diossina e quindi il suo utilizzo dovrà essere limitato ai soli residenti». E’ questa la volontà uscita dalla serata informativa che il comitato per la tutela della salute ha tenuto nella parrocchia di Maria Mediatrice alla Covetta, per sensibilizzare la popolazione sull’inceneritore che sta nascendo a Turigliano. Dopo avere provato, senza successo, a contrastarne la costruzione, il comitato scende in campo per il rispetto della delibera di giunta numero 362 del 20 aprile 2015 che prevede un solo forno, mentre al momento ne sono in costruzione due.
«Siamo un comitato attivo, stiamo pensando a nuove iniziative e stiamo lavorando ad un referendum perché i conti non tornano» ha detto Lorenza Giromini del comitato «ci hanno raccontato che il secondo forno sarebbe di scorta al primo ma non è così» ha continuato la Giromini «perché a Carrara si registrano tra i settecento e gli ottocento decessi l’anno e le richieste di cremazione sono poco meno di 500. Un forno può incenerire fino a sette salme al giorno per cui non si comprende la necessità della seconda unità se non con il fatto che si vuole fare cassa cremando anche i non residenti per ripianare i debiti di Apuafarma che ammontano a 1,2 milioni di euro». Giromini ha parlato anche degli inconvenienti avvenuti in altri inceneritori già in funzione e che tutti davano per sicuri: Pistoia e Arezzo sospesi per emissioni di diossina, Livorno sospeso per incendio dei filtri, problemi a Venezia e Udine, dopo le vicende giudiziarie a Massa bando di gara annullato.
«SIAMO stati accusati di ledere l’immagine di Apuafarma, ma noi vogliamo tutelare la nostra salute perchè un forno crematorio inquina sei volte più di un inceneritore di rifiuti urbani». Diversi anche gli interventi dalla platea. «Questo inceneritore ci ricorda la zona industriale che ha lasciato tanti veleni» ha detto Giuseppe Costa ricordando che il prossimo anno si voterà e che a Carrara bisogna cambiare per tutelare la salute dei figli. Costa suggerisce il ricorso alla criocremazione, la tecnica del freddo usata anche in molti paesi europei, o la idrolisi alcalina usata in Australia. Rossella Borghini è un medico di famiglia: «La salute è il primo bene, ma in Toscana, Carrara e Grosseto hanno il primato di tumori e Turigliano è situato proprio in mezzo al territorio». Il verde Roberto Nicoli si è posto la domanda sui finanziamenti: «Se i due forni sono costruiti con soldi pubblici siamo davanti ad una doppia beffa e poi l’altezza del camino a soli sette metri non garantisce la dispersione dei fumi in una zona dove non ci sono grandi venti». Intanto il progetto del forno sta andando avanti, con l'assicurazione da parte di Apuafarma che la struttura sarà utilizzata soltanto dai residenti di Carrara.