Quelle poesie nei sogni dell’edera

Nella raccolta di 160 liriche scritte da Carlo Del Nero per celebrare la vita c’è amore, natura e tanta musica

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Un inno alla natura dell’uomo e una sfida lanciata all’esistenza stessa, fino ad arrivare oltre i limiti della vita. Nella lirica amore e morte si alternano di verso in verso, di canto in canto, per creare e distruggere, per dare un senso all’essere. Non manca poi il verso divertente che ricerca le piccole cose della vita, quella voglia di leggerezza che quasi avvicina la poesia moderna agli epigrammi di Marziale. C’è un’analisi profonda dell’uomo e della vita nel libro di poesia di Carlo Del Nero intitolato ‘I sogni dell’edera’, quasi un piccolo zibaldone di pensieri che l’autore ha scritto e raccolto nell’arco di una vita senza mai pubblicarli. Fino ad alcuni mesi fa. La prefazione è dell’avvocato Giovanni Martini, l’amico che ha convinto Del Nero a dare un corpo unico a una lunga stagione del pensiero. Del Nero, 66 anni, è pensionato dopo aver lavorato all’Estar ma la passione per la scrittura arriva da lontano. "Ho sempre scritto fin dalla tenera età ma non ho mai pubblicato. Scrivevo per gli amici, di cui uno era il compianto Mauro Fiori, e l’avvocato Giovanni Martini, uno dei pochi che costantemente ha ricevuto le mie cose e mi ha spinto a pubblicarle. A tutti avevo promesso di metterci mano quando sarei andato in pensione ma ci sono già da anni e non mi sono ancora deciso…". Poi la spinta dell’amico e il libro è diventato realtà: "E’ come un riassunto di quanto fatto negli anni, sono 160 poesie nel libro ma ne ho scritte molte di più".

Che cosa raccontano le poesie? "In parte sono autobiografiche ma in generale raccontano un po’ di tutto. Ci sono riferimenti a persone che ho conosciuto, altre sono di fantasia. Ci sono capitoli che parlano di amore e morte. Nella prima parte si parla di Massa e paesaggi apuani per esempio ma ci sono poesie dedicate anche a un Don Giovanni ipotetico. C’è sempre la musica dentro". Passione che si ritrova anche nell’ultima parola a chiusura del libro, Zarziv’art: "Sta per Zappa, Arcangelo Corelli, Antonio Vivaldi e Mozart, fra i miei musicisti preferiti". Come nasce il titolo ‘I sogni dell’edera’? "E’ parte di una poesia di soli due versi dedicata ad alcuni personaggi che rappresentano l’impotenza umana di fronte ai misteri della vita e dell’universo, come il Salieri del film Amadeus al cieco del film Amarcord di Fellini". Dove si trova? "E’ solo su Amazon".