ANGELA MARIA FRUZZETTI
Cronaca

"Quelle opere sono da abbattere" Una rivista ’boccia’ le nostre statue

’Finestre sull’arte’ attacca e ironizza sul ’Giocoliere’di Giorgi, la ’puppona’ di Guadagnucci e l’omaggio a Craxi di Massari

di Angela Maria Fruzzetti

Alla provincia di Massa Carrara va la palma delle statue più brutte d’Italia, definite "da abbattere". Stavolta non sono i critici d’arte improvvisati dei social a stilare la classifica ma un’autorevole rivista on line che si chiama "Finestre sull’arte" che si occupa di arte antica e contemporanea. Ebbene, nel rapporto dedicato alle 20 opere di cattivo gusto disseminate nello Stivale, la provincia di Massa-Carrara guadagna un posto di riguardo per il particolare feeling con i monumenti brutti. E in questo scherzoso elenco finiscono la famosa ’Puppona’ di Gigi Guadagnucci, i Giocolieri di Marina di Massa e di Carrara dell’architetto Alessandro Giorgi e la statua a Bettino Craxi di Luciano Massari nella piazza di Aulla. Insomma, su un elenco di 20 opere definite di "cattivo gusto" e da abbattere, 4 sono a Massa Carrara.

Quella di Bettino è sicuramente uno dei monumenti pubblici più discussi degli ultimi anni, fatto realizzare da un sindaco grande fan del presidente socialista. Successivamente, ci fu il tentativo di vendita da parte di un altro sindaco per la somma di 150mila euro allo scopo di ripianare certi debiti, ma nessuno l’ha voluta. Ed è finita nella classifica nazionale delle opere di cattivo gusto.

Stessa sorte anche per il Giocoliere di Giorgi: "Le palle colorate di Massa sono davanti al pontile mentre quelle di Carrara, color argento, una volta erano davanti al Teatro degli Animosi, adesso in una posizione meno appariscente, dentro un parcheggio. Per spostare l’opera di Massa ed evitare che le biglie in technicolor offuschino la vista delle Apuane dal mare, aspetteremo un’amministrazione con più gusto", è il giudizio (sempre scherzoso) della rivista.

Infine, la ’Puppona’ di Guadagnucci: "Opera di vanto della scuola scultorea locale, Gigi Guadagnucci – si legge nella nota della rivista – che ha lasciato opere di grande delicatezza e virtuosismo ma che evidentemente aveva alzato un po’ troppo il gomito prima di attendere a quest’opera che si trovava in una delle vie più frequentate del centro storico della città apuana, e poi è stata spostata in una posizione più defilata, nel parco della Rinchiostra. Le abnormi tette della pettoruta fontana sono diventate così distintive che praticamente nessuno ricorda cosa volesse significare in origine l’opera". La fontana rappresenta una lavandaia prosperosa ed è stata messa alla stregua della porno lavandaia di Bologna, finita anch’essa tra le opere da scartare perchè nuda e in posizione equivoca. La classifica non risparmia l’opera dedicata a Manuela Arcuri a Lecce.

Insomma, ce n’è per tutti i gusti mentre divampa a livello nazionale la polemica sulla sexi spigolatrice di Sapri di cui alcune donne ne stanno chiedendo la rimozione perchè troppo provocante. Che dire? L’arte non è certo normale ma eccezionale: chi può stabilire cosa sia sconveniente e cosa no? Certamente non una rivista. E quali sono i canoni di bellezza di una statua? Il caso è destinato a far discutere, ma nessuno può discutere il valore di Guadagnucci, Giorgi e Massari.