Quel marmo sempre tra il dito e... la luna

L'indignazione per le parole offensive di un imprenditore mette in luce la precarietà e la pericolosità del lavoro nel settore del marmo, evidenziando la necessità di azioni concrete per garantire la sicurezza dei lavoratori.

di Emanuela Rosi

Quando il saggio indica la luna, lo sciocco guarda il dito. E’ l’antico proverbio orientale che continua a farsi largo nei pensieri da una settimana. Da quando l’inaccettabile frase sui “deficienti” pronunciata dall’imprenditore del marmo Alberto Franchi ha scatenato l’indignazione collettiva incanalandola in un susseguirsi convulso di comunicati, prese di distanza, equilibristici distinguo, rinnovate promesse e ben pochi fatti. E’ un tema la sicurezza di centinaia di lavoratori che ogni giorno si spaccano la schiena e si cuociono la pelle con gelo, vento e sole cocente, per stipendi che non valgono una vita (quale stipendio può valere una vita?). E’ il tema di un mestiere che come molti, stando a cronache quotidiane e numeri, rendere sicuro a prescindere sembra impossibile.