REDAZIONE MASSA CARRARA

Quartiere Matteotti, dieci anni di degrado Inizia la demolizione fra ritardi e nostalgia

Le abitazioni colpite dall’alluvione del 2011 lasceranno il posto a un muro d’argine e ad altri progetti. Gli ex abitanti: "Tanta tristezza"

Quelle case sarebbero dovuto crollare subito a causa dell’alluvione. Pochi giorni dopo quel drammatico 25 ottobre 2011 cinquanta famiglie furono evacuate, tra pianti e grida di disperazione di persone che avevano dovuto abbandonare tutto, compresi i ricordi di una vita. Dieci anni dopo, quelle abitazioni sono ancora lì, a fare da biglietto da visita alla città di Aulla. Eppure qualcosa è cambiato, perché negli ultimi giorni c’è stato movimento: sono state tolte le finestre e le porte, anche alcuni mobili abbandonati dentro le stanze e le cucine. Fuori è stato tutto delimitato dalla ditta che si occuperà dei "lavori di demolizione dei fabbricati ex case popolari e degli edifici privati". Recita così il cartello bianco affisso fuori dal cantiere, ma dietro c’è molto altro. Ci sono tutte le famiglie che hanno dovuto lasciare in fretta la propria casa perché definita inagibile, ci sono i vetri rotti, le porte sbarrare per la paura che qualcuno potesse andarci dentro a dormire, ci sono i ricordi di un quartiere molto popoloso, coi residenti che sono finiti ad abitare in tanti angoli diversi della città. Dal 2011, anno della mortale alluvione che colpì Aulla si sono alternate molte promesse: l’allora commissario e presidente della Regione Toscana Enrico Rossi aveva siglato un accordo coi soggetti gestori dei patrimoni Erp di Massa, Lucca e Firenze, per accelerare la ricostruzione di 48 alloggi da assegnare ad altrettante famiglie. A fine 2011 per questo intervento erano stati messi a disposizione 5 milioni di euro. Nel progetto iniziale le case sarebbero dovute sorgere nella zona della stazione ferroviaria, quella che ha accolto anche le nuove scuole. Del progetto non si sa più niente, molti inquilini di Quartiere Matteotti sono morti, gli altri sono stati sistemati in case popolari sparse sul territorio aullese, ci si domanda se davvero siano ancora necessari quegli alloggi.

Intanto però si pensa alla demolizione del vecchio quartiere. L’inizio dei lavori risale a pochi giorni fa, la durata prevista è di 186 giorni, per un totale di oltre 285 mila euro. Al posto delle case che si affacciano sul torrente Aulella sarà realizzato un muro di argine per difendere l’abitato. I lavori rientrano in un Accordo di programma tra il Comune di Aulla e la Regione Toscana, finalizzato alla realizzazione di interventi prioritari alla messa in sicurezza e riqualificazione del territorio. E’ stata l’amministrazione stessa a individuare quelle opere atte a ‘ricucire’ il suo patrimonio infrastrutturale, culturale e sociale, funzionali alla messa in sicurezza di porzioni della città. La Regione Toscana del resto ha finanziato e progettato molti interventi nel dopo alluvione e vuole continuare a farlo. Tra i nodi più importati, la messa in sicurezza di Quartiere Gobetti e Quartiere Matteotti, delle suole di Serricciolo e di Albiano, il recupero del salone polifunzionale sotto il municipio, quella sera sommerso da acqua e fango. Non mancano però i commenti nostalgici. "Al di la’ del fiume sono pronte per essere demolite – ha scritto una signora su Facebook – staremo a vedere che cosa faranno, un muro per la sicurezza, ma magari anche qualcosa di costruttivo e di crescita" "Tristezza infinita – ha commentato una giovane che viveva nel quartiere – ci ho lasciato un pezzo di cuore".

Monica Leoncini