Quarant’anni fa la ’strage dei 19enni’. Pullman di tifosi giù dal viadotto. Erano militari partiti dal Marimuni

Domani a Bigliolo una messa in ricordo di Massimo Lombardi, il giovane lunigianese vittima del disastro

Quarant’anni fa la ’strage dei 19enni’. Pullman di tifosi giù dal viadotto. Erano militari partiti dal Marimuni

Quarant’anni fa la ’strage dei 19enni’. Pullman di tifosi giù dal viadotto. Erano militari partiti dal Marimuni

Per la seconda volta in quarant’anni, domani a Bigliolo avrà luogo la commemorazione della “strage di Nervi“. La prima celebrazione dieci anni fa, mentre domani ricorre il quarantesimo anniversario della tragedia del 18 dicembre 1983. Alle 11.30 nella chiesa di Bigliolo verrà celebrata la santa messa da monsignor Antonio Vigo. A seguire il corteo di civili e militari, a cui parteciperà anche l’amministrazione comunale aullese, fino al cimitero di Bigliolo per la deposizione della corona di alloro nella tomba di Massimo Lombardi, originario di Bondola, vittima lunigianese della tragedia ricordata come “la strage dei diciannovenni“. Erano 34 marinai di leva, tutti morti nel volo di 70 metri dal viadotto di Nervi del pullman militare su cui viaggiavano diretti a Torino per la gara Juve-Inter.

Giovanissimi, classe 1964, partiti quella mattina dal Marimuni, l’arsenale di Aulla oggi Cima, in cui prestavano servizio al distaccamento di munizioni. Una tragedia immane che anche l’allora presidente della Repubblica, Sandro Pertini, ricordò nel suo usuale discorso di fine anno nel 1983, a pochi giorni dall’accaduto. La sciagura avvenne qualche minuto dopo le 8. Anche la domenica precedente i ragazzi erano andati con lo stesso pullman, un Fiat 370, a Milano per un’altra partita di calcio: una consuetudine, come spiegarono dal Comando marina di La Spezia che da qualche mese aveva accolto il desiderio delle reclute, fornendo il mezzo di viaggio in accordo col ministero della Marina. Come le altre volte, i marinai erano accompagnati da due sottufficiali: alla guida un autista militare e un collega ad assisterlo per il cambio. Morti anche loro come gli altri e come anche morirono dopo qualche giorno tre superstiti ricoverati in gravissime condizioni all’ospedale San Martino di Genova. Il quarto e ultimo sopravissuto morì invece si spense dopo un anno per una tragica coincidenza in un altro incidente stradale. Le ricostruzioni della dinamica chiarirono che il pullman, appena uscito da una breve galleria e superato lo svincolo per Nervi, imboccò il viadotto. All’improvviso, la sbandata. L’automezzo che viaggiava nella corsia verso nord sbattè contro il guard-rail, proiettandosi al centro della carreggiata per poi tranciare anche il guard-rail della corsia opposta precipitando nel vuoto. Pochi furono i dubbi nell’imputare le responsabilità a quel “maledetto viadotto di Nervi“: testimonianze, rese all’epoca da camionisti che lo percorrevano quotidianamente, riferirono che bastava un po’ di pioggia e vento per rendere pericolosissimo quel tratto, preceduto da una mezza curva insidiosa e protetto da un guard-rail di pochi centimetri, una sessantina al massimo. Un tratto difficile, dunque, anche per i più esperti alla guida di mezzi non pesanti. La commemorazione di domani a Bigliolo è fortemente voluta dai familiari di Massimo Lombardi, la sorella Ledda e la nipote Jose Galeazzi. "Zio Massimo era l’unico lunigianese in quella tragica trasferta. Non era un militare ma un civile che lavorava in arsenale. Siccome tifava Inter, il suo superiore gli aveva ceduto il suo biglietto", ricorda la nipote. Un gesto di generosità che si è poi trasformato in un terribile epilogo. Anche l’Associazione nazionale marinai d’Italia ha organizzato una commemorazione per il 18 dicembre: tutti gli anni ricorda il tragico evento con la celebrazione di una messa e la deposizione di una corona nel luogo dell’incidente, a Nervi.

Michela Carlotti