
Nell’immaginario collettivo tanti sono gli autobus che hanno lasciato il segno: da quello in cui Rosa Parks nel 1955 lottò per i diritti civili delle persone di colore, rifiutandosi di cedere il posto a un passeggero bianco, a quello in cui, nel 2019, Rami, un ragazzino eroe, è riuscito con sangue freddo a chiamare i soccorsi, liberando un’intera scolaresca ostaggio di un dirottatore.E che dire del cinema? Come dimenticare l’iconica bellezza di Marylin Monroe in “Fermata d’autobus”, Marlon Brando in “Un tram che si chiama desiderio“ o “Forrest Gump” con la sua scatola di cioccolatini o ancora il “Nottetempo” di Harry Potter, l’autobus di maghi e streghe, invisibile ai Babbani; oppure quello avventuroso del film “Into the wild”? Resta anche nella memoria di tutti la celebre frase di Fantozzi “Pina… prendo l’autobus al volo!” con le esilaranti conseguenze che tutti conosciamo. Un altro classico è “Speed”, in cui i due protagonisti devono salvare i passeggeri da un pazzo attentatore (e nel frattempo trovano il modo di innamorarsi).
Una cosa comunque è certa: anche nella vita vera, il bus non è un mezzo di trasporto noioso, è democratico, socializzante e dinamico. E ricordiamoci che… “dietro ogni fermata dell’autobus, c’è una nuova partenza”!
(disegno realizzato da Vivien Pieruccioni della classe 2ª A)