REDAZIONE MASSA CARRARA

Quando una professoressa “indossa“ l’arte. "Il corpo tatuato e la storia dell’horimono"

L’insegnante ha spiegato che il disegno che porta sulla pelle è un unicum ed è come un vero vestito.

Quando una professoressa “indossa“ l’arte "Il corpo tatuato e la storia dell’horimono"

Una delle nostre professoresse ha quasi tutto il corpo tatuato. Questo ci ha incuriosito e l’abbiamo intervistata.

A che età il primo tatuaggio?

A vent’anni, perchè mia madre non me l’ha permesso prima, pensando che me ne sarei pentita. Anche se non è successo, considero giusta la sua scelta".

Dove li ha?

"Su tutto il corpo, ma non sulle parti visibili quando si è vestiti con abiti lunghi, per essere libera di rimanere “in incognito“".

Quanti ne ha?

"Non lo so precisamente; li considero uno unico, quello che in Giappone, cui sono ispirati, è chiamato horimono, un vestito di tatuaggi che ricopre quasi tutto il corpo. Un abito cucito su misura, è come se ci fossi nata".

Qual è la reazione della gente quando li vede?

"Dipende. Una volta al supermercato degli anziani mi ringraziarono dicendomi che portavo

l’arte in giro. Un’altra volta, al mare, dietro di me una signora disse: “Guarda questa, tutta scarabocchiata“.Era mia nonna che non mi aveva riconosciuta! Anche la preside, al mio primo incarico, non ebbe una buona impressione, ma alla fine dell’anno si scusò per aver dubitato di me basandosi solo sull’apparenza".

(nella foto Daruma, tatuaggio portafortuna giapponese. Disegno di Beatrice Storti)