REDAZIONE MASSA CARRARA

Quando i ’cervelli’ restano da noi

Tecnologia e ottimi ricercatori. Il laboratorio all’Opa un’eccellenza

Tecnologia all’avanguardia e una squadra affiata di ottimi ricercatori: sono queste le carte vincenti del ‘Laboratorio di biomateriali e medicina rigenerativa’, eccellenza dell’Ifc-Cnr, nato oltre 20 anni fa all’ospedale del cuore Pasquinucci di Massa per sviluppare e caratterizzare biomateriali polimerici e dispositivi biomedicali per applicazioni in campo cardiovascolare. Da allora ne ha fatta di strada, grazie soprattutto al lavoro dei ‘cervelli’ che siamo riusciti a tenere qua da noi invece di farli fuggire all’estero per cercare fortuna e lavoro: talenti che ogni giorno cercano di aprire nuove finestre sul mondo della scienza e di creare qualcosa in grado di cambiare il futuro. In meglio, per tutti.

Sotto la direzione di Giorgio Soldani c’è un team in gran parte ‘rosa’ composto da Ilenia Foffa, Paola Losi, Marianna Buscemi, Tamer Al Kayal e Aida Cavallo. La loro è una sfida quotidiana nel campo delle scoperte scientifiche e ogni piccolo passo in avanti può rappresentare una svolta essenziale. Senza mai farsi prendere dalle facili speranze o dalle illusioni: perché il mondo della ricerca è fatto di impegno e perseveranza, di tanto, tantissimo studio e intuizioni. Un lavoro che oggi è possibile grazie anche ai risultati raggiunti in passato e alle nuove tecnologie.

La sede, infatti, si è arricchita e ampliata soltanto due anni fa, a gennaio 2019, grazie all’importante donazione del dottor Vassili Fotis, a cui è stato intitolato il laboratorio di biomateriali. Una stampante biologica 3D che consente realizzazioni utili in molteplici applicazioni di farmacologia, ingegneria dei tessuti, fisiologia degli organi, rigenerazione dei tessuti danneggiati, trapiantologia d’organo.

Inoltre un microscopio elettronico a scansione (Sem) e di un microscopio a forza atomica (Afm), strumenti che permettono di effettuare un’analisi qualitativa e quantitativa di nanofibre e nanoparticelle, valutandone le interazioni con elementi cellulari.

La donazione, inoltre, aveva permesso di assumere anche nuovi ricercatori: la forza del gruppo di ricerca è data infatti dalla multidisciplinarietà del team che vede coinvolti biologi, biotecnologi e ingegneri biomedici sia collaborazioni nate o consolidate con aziende, ospedali e altri gruppi di ricerca nazionali. L’acquisizione delle nuove tecnologie è stata basilare per fare quel salto di qualità che indirizza il "Laboratorio di Biomateriali" a progetti molto ambiziosi in ambito biomedico e in particolare nel settore della "Medicina Rigenerativa".

La medicina e la chirurgia rigenerativa rappresentano un nuovo settore multidisciplinare di ricerca traslazionale indirizzato prevalentemente alla prospettiva di riparare, sostituire o rigenerare cellule, tessuti e organi al fine di ripristinare alcune funzioni anatomiche, fisiologiche e biochimiche deteriorate per cause differenti, come ad esempio malattie, traumi ed invecchiamento. Tra i dispositivi polimerici studiati al laboratorio, particolare rilevanza hanno le valvole cardiache e le protesi vascolari di piccolo diametro. Durante l’ultimo progetto ValveTech, finanziato dalla Regione Toscana, è stata infatti realizzata una nuova valvola cardiaca polimerica "sutureless" (riducibileespandibile) da applicare in modo mini-invasivo.