Proteste per un’attività troppo assidua

"Chiediamo chiarezza sul continuativo utilizzo del forno crematorio di Turigliano". Questa la richiesta di un cittadino in una lettera indirizzata alla sindaca Serena Arrighi e all’assessore all’Ambiente Moreno Lorenzini, per chiarimenti sugli usi intensivi del forno del camposanto di Turigliano.

"Giungono segnalazioni da residenti adiacenti al tempio crematorio – apre la lettera – in via Cassola, via Turigliano e via Pascoli, che da un paio di giorni l’attività del forno è continua. Attività evidenziata dalle emissioni del camino con una rumorosità percebile a distanza in ore notturne. Ciò determina allarme per la salute pubblica – scrive il residente –, essendo l’impianto ricadente nelle emissioni inquinanti assimilabili agli inceneritori, quindi inquadrate come industria insalubre di prima classe. CI fanno sapere che il fatto sia conseguente a una esternalizzazione del servizio, idonea ad assecondare la provincia di La Spezia che deve sostituire il proprio impianto con uno più performante. A tal proposito – si aggiunge – l’amministrazione spezzina avrebbe addirittura destinato ai propri tecnici a supporto del personale Apuafarma, per supplire a questo regime straordinario di attività del crematorio".

Le richieste della lettera pertanto sono quattro. Si chiede se l’autorizzazione a questo utilizzo sia a firma del sindaco di Carrara o chi altri. La tempistica prevista per questa attività di esercizio straordinario del forno crematorio, se corrisponde a verità l’integrazione del personale mediante apporto di esterni e, infine, chi effettua i controlli delle emissioni. Secondo il cittadino l’enorme utilizzo del forno oltre a esulare dalla specifica destinazione dell’impianto, che deve assolvere al solo servizio locale, determina gravi rischi per l’ambiente e la salute.