Proposta per la Taliercio: "Lezioni di pomeriggio anzichè nei container". E la lega va all’attacco

Un genitore: "Non c’è programmazione, si poteva alternare le aule". Pieruccini: "Il Comune doveva trovare soluzioni più sicure".

Proposta per la Taliercio: "Lezioni di pomeriggio anzichè nei container". E la lega va all’attacco

Proposta per la Taliercio: "Lezioni di pomeriggio anzichè nei container". E la lega va all’attacco

Scuola anche nel pomeriggio purché "i bambini non stiano nei container". È la proposta di Andrea Giani, il papà di uno studente della scuola Taliercio che a breve sarà oggetto di demolizione e successiva ricostruzione. Da qui la proposta dell’amministrazione di optare per le lezioni nei container. Intanto la Lega sulla questione si prepara ad inviare esposti alla Procura della Repubblica, all’ispettorato del lavoro, ai carabinieri, all’Asl e all’Arpat. "Questa soluzione dimostra che non c’è la minima capacità di programmare – prosegue Giani –, spero sia l’unica ragione e che non ci siano dietro interessi da parte di chi deve costruire. Per i bambini stare in un contenitore metallico di dimensioni limitate, significa assoggettarli a un microclima che non è salutare, con il rapido contagio anche di un semplice raffreddore. Mi chiedo se non sarebbe stata una soluzione più intelligente quella di alternare le aule, quattro o cinque ora la mattina e quattro o cinque ore il pomeriggio. Tra non usare una classe vuota il pomeriggio e un contenitore – conclude il papà – la soluzione è quella di mettere i bambini in un contenitore".

Per il commissario provinciale della Lega, Nicola Pieruccini, è "pazzesco pensare di trasferire gli studenti della Talierco in container nell’area dell’ex Mediterraneo. Non si tratta di un’emergenza legata a un terremoto, la sindaca avrebbe dovuto programmare il trasferimento da tempo e trovare soluzioni più sicure. L’ex Mediterraneo è abbandonato da quasi 15 anni, l’area è degradata e il rudere si presenta oggi con fondamenta in calcestruzzo e ferri arrugginiti, un garage rimasto per anni un vero e proprio acquitrino". "L’incomprensibile scelta politica di non confrontarsi in alcun modo con i genitori – prosegue Pieruccini –, ha portato gli stessi a dover intervenire nell’ultimo consiglio comunale per trovare una sede alternativa. Bocciata l’ipotesi della Da Vinci perché, c’è un finanziamento di 5 milioni di euro, senza dire però che sono almeno dieci anni che questo finanziamento viene riesumato all’occorrenza dall’Asl, ma i fatti dimostrano che è tutto fermo e forse non c’è neanche più". Pieruccini chiede alla sindaca Serena Arrighi "che capienza avranno i container? Quando costeranno? Ci saranno spazi dedicati agli studenti disabili, spazi per i laboratori e per l’educazione fisica? Con amarezza abbiamo dovuto constatare da parte della Arrighi e della sua maggioranza la negazione del principio della priorità alla scuola e dell’interesse primario degli studenti, oltre alla perdita di credibilità nelle istituzioni da parte dei cittadini che sono stati trattati, come al solito, a pesci in faccia".

Alessandra Poggi