Giubilaro: «Mi dispiace molto per l’Arma ma non sono rimasto sorpreso»

Il Procuratore di Massa commenta il rinvio a giudizio dei 27 carabinieri

 Il Procuratore Aldo Giubilaro

Il Procuratore Aldo Giubilaro

Massa, 23 gennaio 2019 - «Sono dispiaciuto sul piano umano e dal punto di vista dell’Arma. Avrei voluto che fatti del genere non succedessero ai Carabinieri. Ma resta immutato il mio apprezzamento per l’Arma al di là di specifici episodi che riguardano singoli individui». Il procuratore Aldo Giubilaro commenta con queste parole l’esito dell’udienza preliminare nella quale il giudice Fabrizio Garofalo ha rinviato a giudizio 27 carabinieri disponendo, su richiesta del pm Alessia Iacopini, il non doversi procedere nei confronti di cinque imputati per alcuni capi di imputazione. Contestazioni però meno gravi rispetto alla totalità del quadro accusatorio generale. I fatti al centro della delicata e complessa indagine giudiziaria sarebbeo avvenuti negli anni scorsi in alcune caserme lunigianesi dell’Arma. Il giudice Garofalo nella udienza preliminare ha dichiarato la colpevolezza di una cittadina del Marocco per corruzione e ha disposto una condanna di un anno e quattro mesi. La quarantenne è stata giudicata con il rito abbreviato. Sempre col rito abbreviato, il magistrato ha invece assolto Riccardo Contigliani, (osteopata che lavora con squadre di serie A) per porto abusivo di arma difeso dagli avvocati Roberto Valettii e Andrea Corradini.

Il Procuratore spiega: «Quanto all’esito della udienza preliminare, che ha accolto nella quasi totalità le richieste della Procura, non sono rimasto sorpreso, perché i fatti erano stati esaminati da ben undici magistrati tra i quali il Tribunale del Riesame di Genova e la Corte di Cassazione. Tutti i magistrati avevano ritenuto fondato l’impianto accusatorio. Voglio anche aggiungere che il Tribunale del Riesame di Genova, la Corte di Cassazione e il giudice delle udienza preliminare hanno giudicato dopo aver ascoltato gli argomenti degli avvocati difensori».

Giubilaro conclude con questa osservazione: « Sono persuaso, a questo punto della vicenda giudiziaria, che anche chi a suo tempo ha manifestato perplessità e scetticismo su questa vicenda voglia ricredersi». Il processo, in primo grado, su una delle indagini più delicate degli ultimi anni del territorio lunigianese si aprirà il 10 giugno. A processo anche un cinquantanovenne straniero. Le accuse, a vario titolo per gli imputati, sono pesanti: percosse, pestaggi, violenze sessuali, minacce anche a sfondo razziale. Ora sarà ilTribunale a valutare i fatti e giudicare.