
Il maestro Lazzeri, costruttore del presepe meccanico di Moncigoli
Massa, 27 dicembre 2018 - Ha fatto parte di quella generazione di maestri delle scuole elementari che non insegnavano esclusivamente «a leggere, a scrivere e a fare di conto», ma che davano ai propri scolari le basi per lo sviluppo della creatività e delle abilità manuali. E proprio queste prerogative gli sono servite poi a lui, il maestro in pensione Antonio Lazzeri, 85 anni originario di Moncigoli di Fivizzano (dove abita tuttora) per costruire nel tempo un presepe meccanico.
Parliamo proprio del presepe allestito all’interno dell’Oratorio della Madonna della Tosse, sulla strada provinciale che collega Moncigoli al capoluogo del comune.
«Tutto è cominciato nel 2005 a seguito della richiesta fatta da don Graziano. Il parroco (di quel tempo) – precisa il maestro Lazzeri – mi chiedeva se sarebbe stato possibile allestire un presepe per venire incontro ai ragazzi del Centro di Socializzazione del paese. Una bella idea, considerate le difficoltà di queste persone disabili a muoversi costrette sulle loro carrozzine. Il presepe doveva nascere all’interno dell’Oratorio, molto più vicino e a bordo strada rispetto alla chiesa parrocchiale, più lontana e con un sagrato composto da molte scale…».
Così è nata una vera e propria opera d’arte che, all’interno del Presepe, raffigura i vari momenti della civiltà contadina nelle epoche passate: le macine fatte girare dall’asinello, le filatrici, il forno “fumante” , i buoi che tirano il carro e molto altro. Il tutto studiato nei minimi particolari e fatto a mano. Gli abiti indossati dalle statuine in gesso, ad esempio, sono stati fatti dalla signora Andreina Crocetti, la moglie del maestro. E c’è un’altra particolarità che rende ancor più originale questo presepe meccanico, composto da ben 35 raffigurazioni diverse e ognuna funzionante autonomamente. Tanto per capirci: le melodie natalizie che si ascoltano nel sottofondo della chiesina sono le registrazioni fatte durante le recite natalizie ai bambini, agli scolari dagli anni 1981 fino al 1986.
«Ho appeso vicino la Capanna della Natività le foto dei piccoli del tempo mentre cantavano – spiega il maestro – ed è bello osservarli oggi, divenuti adulti, in visita al presepe, che si riconoscono ridendo di cuore nelle immagini ed anche nelle note. Ssi sentono trasportati dal tempo a rivivere i momenti di spensieratezza quando erano bambini; vedete, a volte ci vuole così poco per far felici le persone…».