
Le due donne sono state denunciate dalla polizia: avevano precedenti. penali
Rubano una carta di credito e prelevano soldi al bancomat. Due giovani donne, inchiodate dalle telecamere, sono state denunciate dal commissariato. Dopo una meticolosa indagine della polizia, sono state identificate due donne di 22 e 23 anni, responsabili di furto aggravato in un negozio del centro cittadino e dell’utilizzo di una delle carte di credito trafugate.
Le due giovani, pregiudicate per reati contro il patrimonio, utilizzavano un modus operandi già consolidato in altre circostanze: entravano nel negozio, distraevano la titolare e dalla borsa prelevavano soldi, documenti e carte di credito, per poi uscire con una scusa. Dopo il furto, le donne si recavano in una banca di Massa, e con le carte di credito rubate prelevavano un’ingente somma di denaro contante al bancomat. Gli investigatori della polizia, a seguito della denuncia della vittima, acquisivano immediatamente numerosi filmati registrati dalle telecamere a circuito chiuso dell’attività commerciale e dal sistema di video-sorveglianza Comunale, riuscendo a ricostruire quanto accaduto. Difatti da un’attenta analisi, veniva individuata l’autovettura delle donne, il tragitto percorso a piedi e il furto. Attraverso l’utilizzo di nuovi sistemi informatici di riconoscimento facciale in uso alle forze dell’ordine e una meticolosa opera di comparazione delle immagini dei volti, gli agenti riuscivano a identificare le due donne, una residente a Massa e una a Sarzana.
Da ulteriori accertamenti da parte della polizia del commissariato sui transiti veicolari e l’acquisizione della documentazione bancaria, è stato individuato anche il luogo e l’orario dei prelievi effettuati con la carta di credito della vittima, riuscendo a cristallizzare e contestare alle due donne anche il compimento di questo ulteriore reato. Le due malviventi sono state deferite all’autorità giudiziaria e adesso dovranno rispondere di “furto” in esercizio commerciale e “indebito utilizzo di carta di credito”, con l’aggiunta di ulteriori aggravanti che sono state riscontrate. Resta ferma la presunzione di innocenza sino alla conclusione del giudizio con sentenza irrevocabile.