Precipita nel vuoto per 50 metri

Precipita nel vuoto per 50 metri
Precipita nel vuoto per 50 metri

Era un esperto arrampicatore Spartaco Bellicioni. Frequentava abitualmente il gruppo degli scalatori liguri del Muzzerone, falesia a picco sul mare tra Porto Venere e le Cinque Terre dalla cui cima, nelle giornate terse, lo sguardo può arrivare fino alla Corsica. Ma proprio questa passione, che lo ha spinto alla conquista delle vette, passo dopo passo, alla scoperta di nuovi promontori e sporgenze di montagna da cui guardare il mondo senza ostacoli, ieri mattina lo ha tradito. Fatale è stato un volo da cinquanta metri mentre stava scalando il monte Procinto, sulle Alpi Apuane.

Era partito di mattina presto insieme ad un amico verso la valle di Seravezza. Bellicioni, sessantuno anni, originario di Orvieto ma residente a Spezia, stava percorrendo un tratto di sentiero che dalla foce dei Bimbi porta alla cintura del Procinto, nel piccolo comune di Stazzema. Un’area dove la geologia si è sbizzarrita, "creando torrioni dalle forme stravaganti, grandi archi di roccia, lavagne gialle strapiombanti; il tutto immerso nel verde vivo del bosco" raccontano le guide. Proprio su questa traccia classica dell’alpinismo apuano, con tratti di primo e secondo grado riservati a chi conosce bene le manovre di corda e con panorami incantati, è avvenuta la tragica caduta. Ed è stato il compagno di scalata di Bellicioni, che da qualche tempo era anche iscritto al Cai, a far scattare l’allarme.

La richiesta di soccorso alla centrale del 118 è arrivata alle 9.20 del mattino, ed immediatamente una squadra del soccorso alpino di Querceta si è messa in moto per raggiungere gli scalatori. Un tecnico si è calato in volo dall’elisoccorso Pegaso, ma non ha potuto far altro che constatare il decesso di Bellicioni. Intorno alle 11, dal magistrato di turno è arrivata l’autorizzazione al trasferimento, della salma. Accompagnata dalla squadra fino alla piazzola dell’elicottero. Dal campo di Retignano dunque l’ultimo viaggio fino all’obitorio dell’ospedale “Versilia“, dove nel pomeriggio si è recata la famiglia.

mdc