Carrara, portuali costretti a fare turni massacranti

La denuncia arriva dal sindacato Fit Cisl: "Holding F2i chiede 13 ore giornaliere suddivise in due trance. Intervengano sindaca e prefetto"

Lavoratori portuali mentre movimentano merci

Lavoratori portuali mentre movimentano merci

Marina di Carrara, 15 agosto 2022 - Acque agitate nell’ex Porto di Carrara Spa. La Fit- Cisl denuncia uno sfruttamento dei lavoratori da parte della Holding F2i, la nuova governance portuale. E lo in una nota stampa a firma del segretario di Massa Carrara ToscanaNord, Luca Mannini. Turni di lavoro massacranti, con picchi di 12 ore consecutive, mancanza di personale ed età avanzata di molti lavoratori.

Questa in sintesi la denuncia di Mannini, che chiede pubblicamente l’intervento della sindaca Serena Arrighi e del prefetto Guido Aprea. : "L’ottimismo trapelato sulla stampa locale in questi giorni sul Porto di Marina di Carrara da parte della F2i

Holding – scrive Mannini – purtroppo stride con la realtà dei fatti. Se non sono 20 anni, poco ci manca dall’ultima assunzione di personale operativo alla Porto di Carrara Spa, oggi F2i Holding. Una tendenza che speravamo venisse interrotta con l’arrivo della nuova proprietà. Purtroppo le cose non vanno per il verso giusto e al forte incremento del traffico avuto nell’ultimo anno, la nuova governance anziché farvi fronte con nuove assunzioni sta proponendo con insistenza e prepotenza il raddoppio del turno di lavoro ai dipendenti del ciclo nave. Dipendenti in maggioranza tra i 50 e i 60 anni di età. I portuali lavorano con turni di lavoro di 6.20 ore giornaliere, 6 giorni su 7 e riposo settimanale la domenica. La nuova governance pretende che per 48 giorni all’anno lavorino obbligatoriamente 12 ore al giorno, per un impegno lavorativo di 13 ore giornaliere con turni suddivisi in due trance da 6 ore ciascuno intervallati da un’ora di pausa. Peccato che stiamo parlando di lavoratori non più trentenni che lavorano spostando carichi pesanti (legno e altro materiale) sotto il sole, le intemperie o dentro le stime delle navi. Come sindacato abbiamo fatto ben due assemblee con i lavoratori, che giustamente hanno risposto di non volerli fare perché non ce la fanno fisicamente".

Quindi un passaggio sull’azienda: "Da parte sua l’azienda – prosegue Mannini – in barba ad ogni corretta regola sindacale, ha rilanciato con la convocazione di un’assemblea dei lavoratori (scavalcando di fatto le organizzazioni sindacali), chiedendo ai lavoratori di dare maggiore disponibilità, accusandoli di far perdere traffici all’azienda non facendo abbastanza. Non solo sono stati minacciati che potrebbero esserci ripercussioni occupazionali, se le cose non dovessero cambiare. Per questo moltissimi lavoratori hanno già dato la loro disponibilità a lavorare fino a 10 ore al giorno.

La nostra sensazione è che F2i Holding non si renda conto nel modo più assoluto cosa voglia dire lavorare in un porto. Ci siamo già lamentati del loro comportamento e delle loro pretese con il presidente della Porto Autority, Mario Sommariva, e con Confindustria, ma F2i Holding continua ad inviarci bozze di accordo improponibili, con lo spauracchio della Cassa Integrazione. Chiederemo ľintervento della sindaca e del prefetto".