
di Claudio Laudanna
Il nuovo piano regolatore non c’è ancora, ma intanto l’Autorità portuale si porta avanti e pensa a riorganizzare spazi e attività. E’ stato siglato pochi giorni fa un accordo tra l’ente di viale Colombo e i tre operatori che lavorano nella parte di ponente dello scalo: The Italian sea group, Ornic nautica e la Mdc terminal che promettono investimenti per oltre 30 milioni di euro e un aumento dell’occupazione. A tutti e tre saranno concessi degli spazi aggiuntivi che saranno inseriti nelle rispettive concessioni e che si andranno a integrare con le previsioni future del nuovo piano regolatore. "Ora occorre dare impulso al rilancio dello scalo puntando su nuove infrastrutture e sul nuovo Prp che è in fase di predisposizione. Sebbene questo non sia ancora giunto alla definizione puntuale – si legge nella prima pagina del documento – nasce dalle previsioni del documento di pianificazione strategica approvato nel 2020 e contiene le linee di sviluppo concordate sia con la Regione che con il Comune. Pertanto – prosegue il documento – si può affermare che il medesimo sia già definito al punto da costituire elemento di guida nella stesura di questo accordo".
E’ partendo da queste premesse che l’Autorità portuale ha quindi dato il via alla riorganizzazione delle banchine Chiesa e Taliercio. "E’ nostro interesse – spiegano da viale Colombo - riorganizzare operativamente le aree portuali e rimodulare, con modeste aggiunte, i titoli concessori in atto". In pratica tutto ciò significa che Tisg otterrà una porzione della banchina Chiesa di poco più di 6mila metri quadrati, sulla quale è compreso un magazzino attualmente intestato a Mdc terminal e uno specchio d’acqua di circa 8mila metri quadrati. Tutto questo si allineerà con la scadenza attuale della concessione che scadrà a fine 2042 e sono previsti nel tempo investimenti per 14 milioni di euro. Alla Ornic nautica andrà invece per 12 anni una porzione della banchina Chiesa da 687 metri quadrati compreso un magazzino ad oggi intestato alla Mdc, uno specchio d’acqua da 1.300 metri quadrati e il tutto a fronte di investimenti previsti per 2,7 milioni di euro.
Alla Mdc Terminal – prosegue il documento – andrà invece una porzione di banchina Taliercio da 7mila metri quadrati dalla quale però sarà esclusa una fascia di larghezza di 10 metri "e della lunghezza che va dal punto mediano tra le bitte 8 e 9 fino alla bitta 18 in testata", riservata all’ormeggio delle navi da crociera. In questo caso la scadenza è fissata per il 2039 e gli investimenti previsti sono di 5,2 milioni di euro. Nell’accordo firmato, tuttavia, si fa molto di più che semplicemente mettere nero su bianco numeri e superfici, ma si gettano anche la basi per come tutta quella parte di porto di dovrà sviluppare in futuro grazie alla sinergia tra pubblico e privato.