Porto nel futuro: svolta high tech Siglato l’accordo tra Fhp e Regione

Transizione energetica, trasformazione digitale e mobilità sostenibile gli obiettivi per lo scalo marinello. Il protocollo punta a intercettare finanziamenti pubblici con Firenze a fare da partner nel progetto

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Il porto di Carrara sarà sempre più ricco e importante, improntato alle nuove tecnologie in cui le parole chiave saranno la transizione tecnologica ed energetica, attraverso la trasformazione digitale e la mobilità sostenibile. Obiettivi complessi e ad alto valore aggiunto che rientrano nel piano di sviluppo di F2i Holding Portuale Spa, o più semplicemente Fhp, per i prossimi tre anni nella gestione delle merci sfuse per le attività terminal che ha in Toscana e in particolare i due scali di Carrara e Livorno. Come raggiungerli? Grazie a un accordo di prestigio che sarà sottoscritto proprio da Fhp, tramite l’amministratore delegato Alessandro Becce, con la Regione Toscana, ossia il presidente Eugenio Giani, e il polo tecnologico di Navacchio, nella persona del presidente del Cda, Andrea Di Benedetto.

Il piano proposto da Fhp alla Regione è di grande interesse e ha alcuni punti chiave nello sviluppo. Si parte dalla digitalizzazione del sistema produttivo, con focus sui servizi di cloud computing e big data analytics, in considerazione del fatto che il mercato portuale nei prossimi anni vedrà sempre più affermarsi questo tipo di servizi a supporto del business per ottenere una maggiore efficienza della filiera produttiva ed incrementare i volumi di traffico portuale acquisendo informazioni preliminari di mercato. Poi la realizzazione di infrastrutture ecosostenibili che favoriscano l’economia circolare e lo sviluppo di energia da fonti rinnovabili, in particolare con impianti di produzione di energia localizzati in ambito portuale per alimentare i mezzi di servizio operanti in porto e ridurre i consumi energetici da combustibile fossile e quindi le conseguenti emissioni in atmosfera.

Poi gestione sostenibile delle attività che arriva fino ai rifiuti di produzione per passare allo sviluppo dell’intermodalità con le grandi linee di comunicazione nazionali ed europee attraverso una logistica integrata che si adatti, interagendo con i sistemi di istruzione (università e centri nazionali di ricerca), alle nuove sfide tecnologiche e ambientali garantendo le competenze necessarie.

In tal senso il protocollo servirà a garantire una collaborazione continua su questi aspetti di sviluppo, trovando nella Regione il partner essenziale per intercettare eventuali strumenti pubblici di finanziamento e nel polo di Navacchio quello ideale per ricerca e sviluppo e per realizzare uno studio preliminare di supporto nelle progettualità di transizione tecnologica ed energetica da attuare sui terminali portuali di Carrara e di Livorno.

Francesco Scolaro