
Porto, lavoratori in lotta. Sciopero sulle banchine per maggiori tutele
Sciopero nazionale dei lavoratori del porto. Anche le maestranze dello scalo di Marina incrociano le braccia domani, giovedì e venerdì. I lavoratori delle aziende Fhp, Grendi Trasporti Marittimi, Mdc Terminal, Co.se.port, Lifting, Area e Adsp del Mar Ligure Orientale, sciopereranno nelle due ultime ore del proprio turno di lavoro nei giorni 3-4-5 aprile per ottenere il rinnovo delle tutele salariali. Una mobilitazione necessaria secondo i sindacati di categoria che da tempo sostengono i lavoratori nella definizione dei propri diritti.
"In una fase economica molto complessa – scrivono in un documento i segretari di categoria Enrico Manfredi della Filt Cgil, Luca Mannini della Fit Cisl e Rolando Bellè della Uilt Uil – in cui si trova il Paese, in primis a causa dell’inflazione e ad importanti utili che stanno facendo le aziende, è assolutamente necessaria una rivalutazione economica del contratto di lavoro che svolge la sua funzione di autorità salariale attraverso la tutela e l’incremento del reddito delle lavoratrici e dei lavoratori. Per il triennio dovrà essere superato il riferimento all’Ipca depurato dei beni energetici importati al fine di giungere ad un trattamento economico complessivo (18%) che tenga conto anche della redditività del settore sviluppata in questi anni, e che recuperi pienamente il potere di acquisto dei lavoratori in questi anni di inflazione crescente. Inoltre sempre al fine di tutelare il potere d’acquisto dei lavoratori è indispensabile l’inserimento di un meccanismo di tutela salariale in caso di mancato rinnovo nei tempi previsti".
Aggiungiamo che per il settore portuale, l’incertezza è acuita dagli annunci ripetuti di riforme normative imminenti, superando la legge 84/94, per cui è necessario che lo strumento che regola il lavoro portuale, ovvero il contratto nazionale di lavoro resti un caposaldo da tutelare e da ammodernare. Indispensabile garantire anche un aggiornamento normativo che tenga conto delle evoluzioni del settore e che provi a proiettare il lavoro portuale nel prossimo futuro, un rinnovo che deve avvenire nei tempi prestabiliti".
Obiettivo principale è quello di migliorare le condizioni di lavoro e di produrre effetti benefici sulla qualità del lavoro, della produttività e della sicurezza. "Il numero di incidenti, spesso mortali – prosegue la nota dei sindacati –, impone una riflessione sulle modalità di svolgimento del lavoro, sulle tempistiche e soprattutto sull’alternanza tra tempi di lavoro e tempi di riposo, nonché interventi mirati all’adeguamento e aggiornamento normativo in ambito di salute e sicurezza. Una platea lavoratori riposati e non stressati è in condizioni di essere più produttiva e di rendere il sistema portuale nazionale più competitivo e più sicuro. È nostra convinzione che un orario di lavoro ridotto ed una riduzione dell’incidenza del lavoro straordinario, unito ad una retribuzione adeguata, permetterà di mettere in campo i presupposti per un lavoro migliore".
Le organizzazioni sindacali rivendicano anche un’incentivazione al pensionamento anticipato caposaldo del precedente rinnovo cui dare piena attuazione essendo ancora fermo a causa della mancata prosecuzione dell’iter ministeriale; una formazione con la necessità di creare un diretto legame, sancito a livello contrattuale, tra formazione, qualificazione professionale ed inquadramento; un’adeguata previdenza complementare con la richiesta di un aumento della percentuale destinata al fondo di previdenza integrativa a carico azienda al 2%; una revisione normativa con la definizione a livello nazionale delle “causali dei contratti a tempo determinato”".