
"I nostri nipoti e i nostri figli non possono più giocare al Parco del Ciliegi. Il campo da calcio è sempre occupato da gruppi di ragazzi. Niente da dire ma giocano sempre loro, per ore e ore. Per i più piccoli non c’è alcuna possibilità e non è giusto. Bisognerebbe garantire un minimo di rotazione". A parlare è Michele, nonno di un ragazzino che ama giocare a calcio ed insieme agli amici, si reca spesso, con qualche accompagnatore, al Parco de Ciliegi. Ma ormai sono più le volte che resta a guardare i più grandi che quelle che gioca. E così sia Michele che altri nonni, stanchi di sentire i lamenti dei nipoti e stufi di non essere minimamente ascoltati dai ragazzi più grandi, hanno chiamato un giornalista raccontando quanto sta accadendo da qualche tempo. "Non vogliamo mandare via ipiù grandi che vogliono giocare a pallone: li capiamo. Ma anche loro devono capire i nostri nipoti. Vogliono giocare". E così per i nonni devono essere i gestori del Parco ad occuparsi del poblema. "La struttura non è privata ma è pubblica – conclude Michele – quindi deve esserci parità di diritti. Oggi (ieri per chi legge ndr.) ci saranno 35 ragazzi seduti e altri che giocano in campo. E i più piccoli non possono giocare. In più i grandi nonopolizzano anche le sedie. ...Bisogna far qualcosa prima che scoppi la lite".
A.Lup.