NATALINO BENACCI
Cronaca

Fiaccolata per la pace. Per dire "no" al riarmo

Pontremoli: lungo corteo in centro e dibattiti al teatro della Rosa. Focus sugli scenari e il futuro della politica estera. Presente il vescovo.

La fiaccolata e il vescovo Mario Vaccari

La fiaccolata e il vescovo Mario Vaccari

No alla corsa agli armamenti e al piano di riarmo dei Paesi Ue per 800 miliardi. Dibattito e una partecipata fiaccolata per la pace in centro storico. L’Anpi ha lanciato una mobilitazione attraverso la campagna nazionale ’Muoviamoci! Staffetta nazionale partigiana per un’altra Europa di pace, lavoro, democrazia e diritti’, che ha fatto tappa venerdì a Pontremoli. All’incontro coordinato dal giornalista Paolo Bissoli il presidente Anpi provinciale Giancarlo Albori, Emanuele Rossi, ordinario di diritto costituzionale alla Scuola Sant’Anna di Pisa, Tamara Ferretti della segreteria nazionale Anpi e il vescovo Mario Vaccari. Hanno portato i saluti il sindaco Jacopo Ferri, la vicepresidente della Provincia Maria Grazia Tortoriello e per il Cantiere della Pace Elena Bucchioni. Tra il pubblico anche la sindaca di Filattiera Annalisa Folloni, la vicesindaca pontremolese Clara Cavellini, assieme ai consiglieri comunali Paolo Parodi, Elisabetta Sordi ed Elena Battaglia. Il presidente Albori ha sottolineato come la politica europea abbia dimenticato il Mediterraneo, attenta a inseguire solo paradigmi finanziari creando le premesse per azioni di guerra e riarmo. "Quest’ultimo tema - ha detto - è un segno negativo di questo tempo, a cui non possiamo rassegnarci. Il crollo del modello della globalizzazione ha creato instabilità. Intanto l’Europa decide di spendere 800 miliardi per riarmarsi permettendo anche il genocidio nella Striscia di Gaza mentre dovrebbe operare per la pace". "Il modello democratico non costituisce più una certezza nella prima idea di fondo - ha sottolineato Rossi - secondo cui è la politica a guidare l’economia. L’esempio più eclatante è il presidente americano, un imprenditore che ritiene che uno Stato può essere gestito come un’azienda. Siamo di fronte a uno scenario di guerra con il riarmo, senza una difesa comune, senza una politica estera unitaria. Diminuiranno le risorse destinate ai bisogni delle persone". Dopo l’intervento di Tamara Ferretti le parole del vescovo Mario Vaccari, rientrato dall’esperienza drammatica in Terra Santa. "Un pellegrinaggio di solidarietà per dire non solo ai cristiani ma a quei popoli che eravamo loro vicini per un conflitto che sembra insanabile - ha detto il presule - Abbiamo anche portato fondi da consegnare ad associazioni. La finalità era rilanciare il pellegrinaggio non solo per visitare i luoghi santi, ma per mettere al centro le pietre vive, le comunità. Abbiamo avuto esperienze anche molto belle come l’incontro con un frate palestinese che ci ha raccontato le vicissitudini della famiglia in Cisgiordania. Abbiamo visitato un ospedale aperto a israeliani e palestinesi, poi abbiamo parlato con il custode, il capo dei frati in Terra Santa e con il Patriarca che ci hanno fatto capire come le comunità cristiane svolgono una presenza di conciliazione. Dovevamo tornare nel giorno in cui sono iniziati i bombardamenti e ci hanno detto che dovevamo lasciare Israele nel giro di un’ora. Siamo andati in Giordania per poter ripartire". Infine ha ricordato che per Papa Francesco ogni guerra era un’ingiustizia di per sé.

Natalino Benacci