"Pallavolo, i giovanissimi sono senza sede"

L’allarme del ds Vezzosi che lamenta l’inerzia dell’ufficio sport: "Nonostante le richieste non possiamo entrare nel palazzetto"

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di Maurizio Munda

"A Carrara si fa sport abusivamente. E’ iniziato l’autunno e, nonostante le numerose richieste inoltrate a palazzo civico, ad oggi non esiste una comunicazione scritta che autorizzi le società sportive a frequentare il palazzetto, la Dogali e le altre palestre minori, così che tutto risulta essere fuori norma". Va giù duro Gianpaolo Vezzoni, il ds della Pallamano Carrara che lamenta l’inerzia dell’ufficio Sport.

"Tutti gli anni a fine stagione, la nostra società fa richiesta per gli impianti e gli spazi da utilizzare nella stagione successiva, ma nonostante diversi solleciti e un incontro a fine agosto, ad oggi non abbiamo avuto risposte su come, dove e quando iniziare la nostra attività – continua Vezzoni tra rabbia e amarezza –. Fino ad oggi abbiamo pazientato ma la stagione incombe, presto inizieranno i campionati senior e quelli giovanili e noi non abbiamo alcuna certezza sul nostro futuro. Al palazzetto le società si sono accordate tra loro, dividendosi gli spazi e tutte le squadre senior che vi si allenano stanno utilizzando la struttura in maniera abusiva. Diverso è il discorso per i ragazzi minorenni. Per portare in palestra i minorenni delle squadre giovanili, c’è bisogno di autorizzazioni scritte, ci sono maggiori responsabilità. Insieme alla pallamano, agli under voglio insegnare la legalità e il rispetto delle regole, ma così rischiamo di non iniziare neppure la preparazione. Per i giovani – conclude – non abbiamo orari così che non possiamo neppure comunicare niente alle famiglie che dovrebbero organizzarsi".

Vezzoni è un fiume in piena: "qui non è questione di sindaco o assessore nuovi, questo è un modus operandi che dura da decenni. Per iscritto ci hanno detto di pulire dopo ogni utilizzo, ma non ci hanno autorizzato ad entrare per fare attività: una autentica contraddizione". E poi c’è il discorso della assegnazione degli spazi che il bando preclude alle società che hanno debiti con palazzo civico. Un problema vecchio, molto vecchio, che di tanto in tanto qualcuno sussurra a microfoni spenti: tutte le società però giurano e spergiurano di essere in regola con i pagamenti, ma nessuno lo ha mai verificato. Insomma, tra spazi non assegnati ufficialmente, tra la confusione di aperture e chiusure degli impianti, tra le inibizioni al pubblico per la mancanza del certificato prevenzione incendi e per l’adeguamento del rischio sismico, quel pasticciaccio di via Giovan Pietro continua a tenere banco. Non per le imprese sportive di qualche squadra cittadina, ma per problemi di altra natura. Una situazione che si trascina da molti, troppi anni, che ha sempre suscitato polemiche, attriti, diatribe, contese, rimpalli, proprio per la mancanza di regole certe e uguali per tutti, che a Carrara sembra difficile stabilire una volta per tutte. Di fatto il palazzetto di Avenza si è presto traformato in un autentico ginepraio fra società, pubblico e amministrazione che attende ancora soluzione.