ANDREA LUPARIA
Cronaca

Paga un biglietto per Vasco, ma è una truffa

Un trentenne massese è stato condannato a 6 mesi per aver ricevuto i soldi senza dare in cambio il biglietto

di Andrea Luparia

Se vuoi andare ad un concerto, devi fare attenzione dove compri i biglietti. Perchè puoi sempre essere “fregato“. E’ questa la morale che si potrebbe trarre dal processo giunto ieri a conclusione in Tribunale a Massa. Ma vediamo i fatti. Vasco Rossi il primo luglio del 2017 ha fatto un concerto al Vasco Modena Park. Una signora di Bergamo vuole andare a vederlo e guarda in Rete dove può comprare i biglietti. E trova un contatto. Scrive all’indirizzo mail e gli danno un numero di telefono. E’ di un massese che gli promette mare e monti e gli spiega che per “soli“ 210 euro le farà avere il biglietto richiesto, aggiungendo che ormai non se ne trovavano più e doveva far presto a prenotare. La donna ci crede e manda un vaglia postale ad un secondo nome, anche questo di un massese. Poi passa un giorno, passa una settimana e non vedendo arrivare alcun biglietto, la signora inizia a telefonare. All’inizio la rassicurano “Il biglietto è in viaggio vedrà che tra un paio di giorni le arriverà" poi il suo interlocutore comincia a negarsi. Alla fine, quando ha capito di essere stata truffata, la signora sporge denuncia. La Procura di Bergamo passa il fascicolo per competenza a quella di Massa che individua l’uomo che aveva ricevuto il vaglia postale (L.M. 37 anni) mentre del primo massese non ci sono tracce. Irreperibile. Ieri il giudice ha condannato L.M a 6 mesi e a pagare 100 euro di multa ma ha concesso la sospensione della pena. Il Pm aveva chiesro 6 mesi e 200 euro. Tra 59 giorni saranno depositate le motivazioni della sentenza e il difensore, l’avvocato Alberto Rimmaudo, deciderà se presentare ricorso o meno.