Ospedale di Comunità Lenzoni e Bennati bocciano il progetto Ragaglini ’chiama’ l’Asl

L’ex diplomatico: "Un presidio mobile per l’assistenza nei paesi". Un centinaio di persone alla fiaccolata del candidato di ’Massa insorge’. La leader del Polo progressista: "Collochiamola al vecchio presidio".

Ospedale di Comunità  Lenzoni e Bennati  bocciano il progetto  Ragaglini ’chiama’ l’Asl

Ospedale di Comunità Lenzoni e Bennati bocciano il progetto Ragaglini ’chiama’ l’Asl

Quasi un centinaio di persone alla fiaccolata di protesta di ’Massa Insorge’ per Marco Lenzoni sindaco martedì sera. Partenza del corteo animato da cori e striscioni da piazza Garibaldi, poi attraverso il centro città per contestare il progetto della Casa di Comunità all’ex scalo merci Fs e chiedere la riapertura del vecchio ospedale. Lenzoni sottolinea che si tratta solo di un primo passo: "Non importa che la giunta Persiani abbia apparecchiato la tavola e la commissaria Trio abbia servito l’antipasto con la firma del rogito per il terreno alla stazione: speculatori e affaristi non faranno il banchetto milionario sulle spalle dei massesi!". E annuncia l’organizzazione di un’assemblea cittadina per la costituzione del comitato di lotta per la riapertura del vecchio ospedale.

Sul tema della sanità alla stessa ora il candidato a sindaco Cesare Ragaglini era impegnato in un dibattito con medici ed esperti del settore al teatrino dei Fratelli Cristiani, coordinato dalla giornalista Lara Venè. Il medico Stefano Gianni ha evidenziato la complessità del territorio, turistico e in parte montano, ripercorrendo le tappe di trasformazione dell’azienda sanitaria fino all’apertura del Noa: "Trasformazioni che si sono costruite sul sacrificio di tutti gli operatori. Mi ricordo l’ultimo turno in pronto soccorso del 2004: da solo, in 12 ore, visitai 82 persone… Non è il modo corretto per lavorare".

"La mia intenzione – ha evidenziato fra le altre cose Ragaglini – è convocare rapidamente gli stati generali della sanità dell’Asl per ragionare tutti insieme sulle criticità e individuare le possibili soluzioni nell’interesse dei cittadini". Il dottor Fabio Rizzo ha toccato il tema dei medici di famiglia, in particolare nella zona montana. "Oggi a causa della carenza di medici non possiamo sperare di avere un ambulatorio in ogni paese – ha detto Ragaglini – ma possiamo lavorare per avere un presidio mobile, in grado di offrire anche alcuni accertamenti diagnostici, con un calendario ben preciso e continuativo di presenza nei vari borghi. Sarebbe un primo passo per ripristinare un servizio che non è solo sanitario ma anche sociale". Ragaglini ha poi sottolineato l’importanza della prevenzione, a partire dalle scuole, e da lì le bonifiche e il registro tumori. Sul tema è intervenuto nel dettaglio il dottor Pietro Bianchi, già individuato dal candidato come futuro assessore a Salute e Affari sociali sociale della sua giunta. "Oggi i dati sui tumori ci sono ma non permettono di fare analisi appropriate, è indispensabile la prevenzione. Dovrebbe esserci un programma che al momento della diagnosi anatomopatologica di tumore assegni sul luogo di residenza e di lavoro un marker per geolocalizzare la patologia neoplastica, così da poter monitorare in maniera aggiornata dove c’è la maggior incidenza e di che tipo, se c’è una correlazione ambientale o una distribuzione casuale. Serve un vero studio epidemiologico".

Contesta la scelta della Casa della Salute in zona stazione anche la candidata a sindaco del Polo progressista Daniela Bennati: destinata "a mandare in tilt la circolazione e creare gravi problemi di inquinamento atmosferico e acustico" ha ribadito raccogliendo la preoccupazione di residenti e i commercianti della zona. Collocazione inidonea, sostiene, anche per la vicinanza alla linea ferroviaria e alla futuribile variante Aurelia. La sua proposta è: contingentamento dei mezzi pesanti e recupero di parte del vecchio ospedale come sede della nuova Casa di Comunità. Le risorse, come sappiamo, ci sono: la nostra comunità – ha concluso la candidata sindaca - non può più pagare sulla sua pelle il prezzo di scelte politiche scellerate".