
Tra ’Natura e storia’ rinasce il Convento dei frati cappuccini. Domani, venerdì, dalle 15,30, inizia un corso sulla ’Storia degli agrumi massesi’ , tenuto da Margherita Azzari dell’università di Firenze, con nozioni sulle tecniche di potatura innesto a cura di Aldo Fiorentini, già componente dell’associazione Limoni di Castagnetola. Il corso si ripeterà nei giorni 22 e 29 aprile. Non è sicuramente questa la sola novità che riguarda la rinascita del convento: dallo scorso mese di novembre, data in cui padre Gianfranco lanciò un Sos alla città per la situazione di abbandono della struttura e dell’area circostante, tantissime sono le iniziative messe in campo tanto da aver stilato un denso programma anche per i mesi estivi. Idilio Antonioli è uno dei volontari che ha risposto all’appello di padre Gianfranco e dell’associazione ’Padre Damiano’ presieduta dal dottor Desiderio Antonioli, appositamente fondata per salvare il convento.
"Dopo l’appello – spiega Idilio – mi sono detto: dobbiamo fare qualcosa. Ho chiamato amici di un tempo legati a esperienze associative e abbiamo costituito un comitato chiamato ’Orto e bosco del convento’ mentre un altro gruppo, interessato alla storia e alla biblioteca, è diventato ’Comitato cultura’. Ulivi, agrumi, fiori, alberi centenari con maestosi lecci in primo piano, erbe spontanee, prodotti dell’orto, galline, in futuro api: un patrimonio che ha bisognoso di cure, lavoro, conoscenza e progetti".
"Mentre alcuni agronomi e contadini iniziavano a lavorare la terra diventata col tempo troppo dura, alcuni volontari iniziavano a ripulire e permettere il passaggio nel bosco, mentre si predisponevano progetti per partecipare a bandi delle locali Fondazioni per trovare sostegni economici e si iniziava a tessere legami col mondo della scuola, a partire dalla sezione di Agraria del Meucci – racconta ancora Idilio – si è pensato di ricostruire il forte rapporto che storicamente è sempre esistito tra territorio e convento organizzando un calendario di iniziative didattiche legate alla natura e alla cultura, per richiamarle persone al convento".
E le iniziative non sono mancate: febbraio è stato il mese del corso per la coltivazione dell’ulivo curato dall’agronomo Antonello Andriani e terminato con una conferenza sulle caratteristiche dell’ olio d’oliva extravergine locale tenuta dalla presidente di Coldiretti, Francesca Ferrari. Marzo è il mese del corso per il riconoscimento delle erbe spontanee commestibili con lezioni in aula e sul territorio, tenuto dal biologo Giovanni Novani dell’associazione micologica naturalistica delle Apuane. Aprile, come annunciato, vanno in scena gli agrumi massesi.
A maggio ci saranno ’Le orchidee Apuane’ con conferenza dell’esperto Giuliano Pacifico insegnante all’istituto Meucci. Sul ’Mondo delle Farfalle’ parlerà Mario Marini dell’università di Bologna e sulle ’Farfalle delle Apuane’ l’esperto locale Giuseppe Vignali. Nel mese di giugno è previsto un appuntamento su vita, opere e insegnamenti di padre Turoldo, con filmati, presentazione di libri, mostre. Quindi, un ’convento" di iniziative’. "Continueremo anche nei mesi successivi – osserva Antonioli – con conferenze varie tra cui sul castagno, su fiori e bacche, sulle api, sulla storia del convento oltre che alla presentazione di libri locali, visite guidate, mostre fotografiche e di pittura".
Qual è l’obiettivo? "La finalità è quella di rafforzare il legame tra convento e territorio consentendo alla struttura di diventare un Centro didattico culturale importante e riconosciuto". Recentemente, si è svolta al convento una iniziativa di solidarietà al popolo ucraino, con la presenza di famiglie profughe.
Angela Maria Fruzzetti