"Ora le risorse per la strada. Reggio-mare"

Un convegno a Fivizzano in primavera riunirà i presidenti di Emilia Romagna e Toscana per discutere della realizzazione della Reggio-mare e contrastare lo spopolamento della provincia.

"Ora le risorse per la strada. Reggio-mare"

"Ora le risorse per la strada. Reggio-mare"

E’ tempo di trovare risorse per la Reggio-mare e in quella direzione andrà un convegno in primavera con i presidenti dell’Emila Romagna Stefano Bonaccini e della Toscana Eugenio Giani. A organizzarlo sarà il comitato Luigi Chinca ha in programma un convegno a primavera a Fivizzano, con i presidenti di regione e rappresentanti del ministero delle infrastrutture. "È giunto il momento di concretizzare il lavoro svolto in questi anni" scrive il comitato, che estenderà l’invito ai sindaci, aii presidenti delle province di Massa e Reggio, oltre che ai presidenti Giani e Bonaccini. L’obiettivo è chiedere loro un impegno concreto per la realizzazione della Reggio-mare, finanziando un progetto di massima che possa essere la prima pietra dell’opera.

"Una possibilità – spiega – che ha il nostro territorio di risollevarsi dallo spopolamento e dalla mancanza di un tessuto economico che garantisca le condizioni per trattenere sul territorio gli abitanti, che sempre più spesso decidono di emigrare in cerca di lavoro. La nostra provincia in 10 anni ha perso diecimila abitanti, di cui 1.000 solo a Fivizzano che registra un’età media intorno ai 60 anni. Senza un’importante inversione di tendenza il dato di decrescita demografica è destinato ad aumentare. Se la qualità della vita in Lunigiana è un punto di forza, non lo sono altrettanto i collegamenti. Nei mesi scorsi abbiamo assistito alla chiusura della strada statale 62, in località Lame di Aulla che ha tagliato i collegamenti tra Lunigiana e costa, rendendo obbligatorio il ricorso all’autostrada. Allo stesso modo i continui lavori di manutenzione e le parziali chiusure dell’autostrada della Cisa dimostrano che quello non può rimanere l’unico collegamento veloce con il nord d’Italia che da Parma in poi si trova in una sorta di imbuto".