Omicidio di Natale, pena confermata. Ad Andrea Mazzi 30 anni di carcere

La sentenza della Cassazione ricalca l’esito del processo d’Appello

La Corte di Cassazione ha confermato la condanna a 30 anni di carcere per Andrea Mazzi accusato di duplice omicidio volontario

La Corte di Cassazione ha confermato la condanna a 30 anni di carcere per Andrea Mazzi accusato di duplice omicidio volontario

Massa, 14 aprile 2018 -  Niente ergastolo nè sconti di pena. La Corte di Cassazione ha confermato la condanna a trent’anni di reclusione per Andrea Mazzi, in carcere dalla notte di Natale del 2013 per il duplice omicidio volontario di Andrea Fruzzetti ed Enrico Baria. Di fatto i giudici della corte suprema hanno ritenuto corrette le sentenze già emesse in primo grado dal tribunale di Massa e quella del gennaio 2017 della corte di appello di Genova.

Così non sono state riconosciute le attenuanti generiche avanzate dalla difesa del 28enne massese (sostenuta dall’avvocato Enzo Frediani di Massa) nè le aggravanti richieste dal procuratore generale, che aveva proposto per l’imputato la condanna all’ergastolo. Nella loro decisione i giudici non hanno nemmeno ritenuto necessario procedere a una nuova perizia: da qui la decisione di confermare quanto emerso in appello e primo grado.

Andrea Mazzi evitando l’ergastolo, potrà accedere in anticipo ad alcuni benefici previsti dalla legge. In primo grado così come in appello erano state escluse le aggravanti richieste dal pubblico ministero Rossella Soffio che, nella sua arringa in tribunale a Massa, aveva chiesto l’ergastolo. Con la sentenza della Cassazione arriva quindi la parola fine sulla tragica vicenda dell’omicidio di Natale, un episodio che aveva sconvolto la città.

Secondo i giudici non si era trattato di duplice omicidio premeditato: quella sera Mazzi non era partito da casa con il coltello in tasca per uccidere Fruzzetti e Baria. Piuttosto andava in giro armato perché, è stato ricostruito nel corso dei processi, in precedenza era rimasto coinvolto in alcune risse con una banda rivale di cui temeva una vendetta.

La sera di Natale del 2013 era nata la lite all’interno del locale di via Beatrice sfociata nell’aggressione a Fruzzetti e Baria avvenuta sulla strada, sotto gli occhi di molti testimoni fra i giovani presenti nel locale e i residenti della zona richiamati dalle urla provenienti dalla strada. Fruzzetti e Baria erano morti a causa delle coltellate di Mazzi, fuggito subito dopo a Pontremoli a casa dai parenti: è qui che di lì a poco si è consegnato ai carabinieri cui aveva fatto le prime ammissioni. Anche in tribunale a Massa, incalzato dalle domande del pubblico ministero, Mazzi non mai ha negato di aver colpito i due giovani, sostenendo però di aver agito sempre per difendersi in una rissa in cui gli avversari erano molti di più. E ieri è arrivata la parola fine con la conferma dei 30 anni di reclusione.