Odissea per una bimba di 6 anni, la mamma: “Non riusciva a mangiare”. Poi l’intervento salvavita

La madre della piccola di Licciana Nardi racconta il lungo iter affrontato dalla figlia per un reflusso: “Dal Meyer fino a Parma e la svolta con il dottor Chiarenza a Vicenza. Sono servite 12 gastroscopie”

La piccola Aurora insieme al primario Salvatore Fabio Chiarenza

La piccola Aurora insieme al primario Salvatore Fabio Chiarenza

Licciana Nardi (Massa Carrara), 24 aprile 2024 – Aurora oggi ha 6 anni, ma da 3 anni combatte. A raccontare il calvario è la madre Sara Canori di Licciana Nardi, dopo "aver passato i momenti più difficili della mia vita", dice. Questa storia è un rimbalzare continuo di ipotesi, tra reparti e aziende ospedaliere, notti insonni a cercare di capire quale fosse il problema di Aurora dato che quando mangiava poi rimetteva sempre. "Stava sempre male - spiega la Canori - dall’età di 3 anni cresceva ma non faceva altro che rimettere. Quando ingeriva qualcosa di solido poi non mangiava più. Così sono stata indirizzata all’ospedale Meyer di Firenze dove mi hanno messo in lista per una visita gastroenterologica, con un’attesa di 2 mesi. Intanto mia figlia peggiorava, scrivevo diverse mail al Meyer dove loro mi rispondevano di stare tranquilla. Poi un giorno mi hanno contattato dicendo che sarebbe necessario un consulto psicologico alla bambina, servivano dei video mentre mangiava".

A quel punto la donna va su tutte le furie, rifiuta l’incontro psicologico dicendo che sua figlia ha fame ma c’è qualcosa che le impedisce di mangiare. Così a febbraio 2023 arriva il momento della gastroscopia al Meyer "a seguito della quale ho visto i medici che mi sono venuti incontro dicendomi che mia figlia aveva l’esofago chiuso - prosegue Sara Canori - una stenosi, con un piccolo foro di 4 millimetri. Per questo il passato di verdura riusciva a passare, ma bastava una briciola di pane a ostruire tutto".

Così in 4 mesi tra farmaci e dilatazioni Aurora torna a mangiare e la madre pensa che il passato sia finalmente un ricordo. "Ma questa stenosi era molto alta e sotto si trovava subito lo stomaco - dice la donna - Una cosa anomala alla quale i medici del Meyer non sapevano darmi risposte. Mi continuavano a ripetere che in Italia non esisteva un chirurgo in grado di risolvere il problema di mia figlia. Passa un mese, io pensavo già a un trasferimento in America per poter aiutare la mia bambina. Torno in ospedale e mi chiedono altro tempo, dicono che è un caso raro".

La Canori non sa cosa fare, è in un limbo, il suo unico appiglio è una prestazione a pagamento, quella del professor Gianluigi de Angelis dell’ospedale Maggiore di Parma. "Lui ha capito subito che il quadro non era chiaro - spiega - la sottopone a un’altra gastroscopia e Aurora inizia 1 anno e mezzo di cure. L’esofago però presentava una grande ulcera, il risultato di aver sottovalutato la cosa per anni. Così la gastroenterologa endoscopista Silvia Iuliano e il professore de Angelis mi hanno mandato a Vicenza dal primario dell’ospedale, Salvatore Fabio Chiarenza, che mi ha subito fatto il quadro della situazione, quella di un gran reflusso trascurato". Il 12 febbraio scorso la piccola Aurora viene sottoposta a 6 ore di intervento dopo aver fatto in totale 12 gastroscopie con sedazione totale. In laparoscopia con 4 piccoli fori l’intervento riesce "dopo la rimozione di un’ernia grossa come una bistecca con lo stomaco che stava salendo tirandosi dietro gli altri organi e andando a schiacciare il cuore - conclude la donna - Siamo stati mandati a casa dopo 5 giorni: finalmente mia figlia può condurre una vita normale, dopo anni di odissea e sofferenza".