
Niente tassa di soggiorno in Lunigiana. L’associazione operatori turistici -Visitlunigiana.it esprime tutto il suo disappunto verso le amministrazioni locali che hanno istituto o hanno intenzione di istituire la tassa di soggiorno che graverà sui turisti che vengono in Lunigiana. "Il balzello - si legge in una nota - è giustificabile in zone o città con problemi di overtourism che gravano sui servizi pubblici, ma non si capisce perchè debba essere introdotto qui. Con quale coraggio gli operatori possono chiedere agli ospiti una cifra aggiuntiva visti i servizi offerti dagli enti pubblici a iniziare dalla viabilità? A Pontremoli fu introdotta nel 2019 e sospesa con la pandemia mentre a Mulazzo, dove è stata introdotta fra molte polemiche a causa della stagione già avviata, alcuni operatori turistici si fanno loro stessi carico del pagamento, non mettendo la tassa in conto agli ospiti, che durante la vacanza hanno dovuto percorrere strade dissestate, trovato uffici informazione chiusi e hanno avuto poco materiale informativo oltre quello auto prodotto dall’associazione". Con la tassa di soggiorno tutto potrebbe diventare più complicato. "Non è lo strumento per risolvere problematiche complesse - si legge ancora - né per finanziare le attività. Rinnoviamo la disponibilità a mettere a servizio l’esperienza decennale, ma non vogliamo che scelte miopi fatte in passato facciano ricadere il costo sugli ospiti delle strutture. Come rappresentanti di una categoria attiva e presente, di contribuenti per le strutture ricettive, di creatori di posti di lavoro che consentono alle persone di restare sul territorio, sconsigliamo qualsiasi altra amministrazione di seguire l’esempio di Mulazzo. Diversamente sarà premura dell’associazione e dei soci far valere il proprio peso economico e politico nelle forme che riterremo più efficaci, a tutela della categoria".