REDAZIONE MASSA CARRARA

"Non è ’orfana’ I colpevoli sono ben noti"

La Buca degli Sforza non è un sito orfano: ci sono nomi e cognomi dei colpevoli. E’ la critica che muove un nostro lettore, Franco Lucchesi, alla notizia del finanziamento per la bonifica del sito con 11 milioni di euro tramite il Piano nazionale di ripresa e resilienza. Quindi con risorse pubbliche. Ma Lucchesi ricorda che un sito orfano è quello per il quale "non sia possibile risalire al colpevole della contaminazione per costringerlo a pagare il risanamento ambientale". Ma in quell’area verde, che un tempo ospitava pure un laghetto, negli anni sono stati scaricati rifiuti di ogni genere e le analisi hanno individuato inquinanti come idrocarburi, arsenico, zinco, piombo, mercurio nichel e pure cromo esavalente. "La proprietà – incalza Lucchesi -, quindi persone con nome e cognome, ha autorizzato la discarica di materiali di scarto della Dolomite di Montignoso spa e successivamente quella della Dolomite italiana spa fino al 1995. Ma quello che è sconvolgente è che il riempimento della Buca fu fatto col permesso. La Buca degli Sforza ancora di proprietà privata e si spenderanno 11 milioni di euro per rimuovere tutti i veleni. Quindi a bonifiche ultimate a spese nostre, avremo un terreno di un privato che potrà anche essere messo in vendita". Per Lucchesi è ora di farla finita "di non sapere chi ha inquinato e che ancora inquina perché mi viene da dire che in questo caso come per Ferroleghe, spiaggia davanti alla colonia Torino o domani per la Farmoplant le tre scimmie siano in piena funzione ma i costi li ha pagati e li paga la collettività".