No vax restituisce il suo titolo di Cavaliere

Angiolino Mangiaracina consegnerà al Prefetto l’onorificenza ricevuta 15 anni fa, in segno di protesta contro l’obbligo per gli over 50

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di Ludovica Criscitiello

Un’onorificenza di Cavaliere al merito della Repubblica Italiana da restituire al mittente. Lo ha deciso Angiolino Mangiaracina, 61 anni, in segno di protesta contro la decisione del Governo di imporre l’obbligo vaccinale agli over 50. Questa mattina Mangiaracina ssi recherà in Prefettura per consegnare l’onorificenza ricevuta nel 2008, come ha ribadito in una lettera inviata ieri al Prefetto Claudio Ventrice in cui spiega i motivi della sua decisione. "Non condivido la formula del green pass base – dice Mangiaracina – nè di quello rafforzato, né posso condividere la vaccinazione obligatoria per le persone ultra cinquantenni. Parliamo di ricatto e sopruso verso i cittadini che per libera scelta decidono di non vaccinarsi, o per chi come me a tutela della propria salute in quanto immunodepresso, o con patologie ritenute a rischio con la vaccinazione, hanno deciso di non sottoporsi a tale trattamento contro il Covid".

Originario di Lumezzane in provincia di Brescia, colui che dai prossimi giorni sarà un’ex Cavaliere della Repubblica lavora come vicedirettore in un ufficio postale a Massa, dove vive da ventincinque anni. "Soffro di alcune patologie e in quanto persona fragile la mia azienda mi ha permesso di stare a casa fino a marzo. Poi dopo non so cosa succederà per via dell’obbligo vaccinale, dovrò organizzarmi di conseguenza visto che non potrò più andare al lavoro". E a chi gli chiede se ha paura o meno di finire in Terapia intensiva, dove a essere ricoverati sono soprattutto persone non vaccinate, risponde: "Sono fatalista, non ho paura, più che altro è il governo ad alimentare le paure dei cittadini". Dal canto suo il Prefetto fa sapere di prendere atto della richiesta. "Sarò qui come ogni giorno e una volta ricevuta indietro l’onorificenza, informerò la Presidenza della Repubblica".

E mentre Angiolino Mangiaracina annuncia la protesta, ne arriva un’altra firmata da parte di chi si chiede se coloro che si sono vaccinati prima dell’obbligo avranno diritto lo stesso a eventuali indennizzi, in caso di problemi di salute legati alla vaccinazione.

Tutto questo a pochi giorni da un’altra polemica sorta intorno al post pubblicato dall’infermiera al Noa, simbolo del Covid, Martina Benedetti che ha accusato il governo di scelte poco coraggiose. Come quella di non aver imposto fin dall’inizio l’obbligo vaccinale e di continuare a proseguire gradualmente. E proprio l’altroieri era giunta un’altra lettera firmata che contestava le parole dell’infermiera. Ma la Benedetti ha voluto ribadire con forza il suo messaggio: "La situazione del personale sanitario è allo stremo. Io credo a quel che vedo e vedo che l’unico modo per uscire da questa situazione è vaccinarsi. È un dato nazionale che le Terapie intensive siano occupate da no vax. E mi piange il cuore perché molti di loro si sarebbero potuti salvare con il vaccino".