
di Maria Nudi
Ha iniziato a studiare musica a Lucca, quando aveva cinque anni, grazie al suo parroco, don Amerigo Papi, che gli ha fatto da maestro e gli ha trasmesso, anche se era solo un bambino, la passione per l’organo. E a cinque anni ha suonato per la prima volta alla messa. Una passione che con gli anni si sarebbe ampliata alla musica liturgica ed ha continuato a coltivare con lo stesso entusiasmo facendone anche un argomento di studio e riflessione. E’ uscita in questi giorni la seconda edizione del libro di don Luca Franceschini "Musica e Liturgia-Appunti e riflessioni ad uso degli organisti", con prefazione di Diego Rosa e Michele Manganelli. Il libro è frutto della esperienza dell’autore nella formazione organistica, storica e liturgica nella Scuola Teologica e di Musica Sacra della Diocesi di Massa, ma anche di una personale riflessione sulla musica nella liturgia e il servizio degli organisti.
Don Luca, ha iniziato a suonare l’organo a cinque anni. Poi cosa è succeso?
"Mi sono trasferito a Pieve San Lorenzo, dove ho seguito il coro parrocchiale e non potendo studiare l’organo se non da solo ho iniziato a studiare gli strumenti a fiato nella vicina Filarmonica di Casola in Lunigiana dove ho imparato il clarinetto, il flicorno basso e la tromba. Quando sono venuto Massa in seminario ho studiato organo per qualche anno con il maestro Damarati e ho suonato in cattedrale. Da quando sono sacerdote non ho più suonato ma mi sono dedicato con la Scuola Diocesana fondata con il maestro Bartoletti alla formazione di nuovi organisti visto che questa figura mancava.
Quale legame c’è tra la musica e la liturgia?
"La liturgia è nata per essere cantata. I Cristiani di Oriente cantano sempre tutto a tal punto che a noi la loro liturgia sembra lunga e solenne. Da noi è prevalsa una forma razionale per cui si è arrivati ad una forma semplificata di liturgia soltanto “letta“, una banalizzazione".
Secondo lei quale differenza c’è tra la musica sacra tradizionale e le liturgie dove i giovani cantato cantano e suonano brani meno tradizionali?
"E’una domanda delicata, per rispondere sarebbe necessario “rifondare“ l’argomento uscendo dalla logica del “mi piace“ o “non mi piace“ per partire dalla liturigia che si celebra e dal suo senso e significato. E’ quello che cerco di fare nel mio piccolo libro"
A chi è destinato il libro?
"Il libro è nato per gli organisti , ma è di facile lettura per cui è adatto anche a chi si interessi alla materia liturgica e anche ai giovani che cantano e suonano e vogliono approfondire il senso del loro servizio"
Dove si acquista?
"Si può acquistare online sulla pagina della editrice ( www.aracneeditrice.euit e chi fosse interessato può venire in Curia vescovile".