MICHELE SCUTO
Cronaca

Musica e laboratori: a Nazzano l’integrazione

Il Centro delle Occasioni aperto per iniziative artistiche e di formazione. Volontari al lavoro con l’Asl per la crescita dei disabili

di Michele Scuto

Un laboratorio di musica d’insieme per utenti psichiatrici e disabili, aperto al contributo di musicisti locali di volontari e familiari. Questa la novità prevista all’interno del più ampio progetto del Centro delle Occasioni di Nazzano. Un progetto sostenuto dal Comune di Carrara, che ha messo a disposizione la struttura, in collaborazione con l’Unità funzionale salute mentale adulti (Ufsma) dell’Azienda Asl.

"Questo laboratorio – come ha spiegato Cristina Benefico dell’associazione professionale di musicoterapia sonora - va a lavorare sulla vocalità e sul ritmo per poter migliorare la propria espressività. È rivolto a tutti gli utenti del Centro delle Occasioni e si pone come obiettivo quello di aumentare l’attenzione, l’ascolto e quindi la relazione dei nostro ragazzi. Tutto questo ha come fine ultimo quello di portare a una migliore espressività e quindi a migliorare l’autostima degli utenti stessi".

Alla fine del primo anno i partecipanti si esibiranno in uno spettacolo evento rivolto a tutta la comunità nel quale il centro opera, ma già si pensa al futuro.

"Il sogno – ha spiegato Paolo Casotti presidente dell’associazione Uisp grande età che gestisce i laboratori in convenzione con il Comune – è che si possa costruire una corale stabile che possa proporre eventi aperti al pubblico, e che, in un secondo momento, partecipi col proprio repertorio, alla vita sociale e culturale della città."

La struttura, ospitata all’interno dell’ex scuole elementari di Nazzano, conta numerosi laboratori, tra cui quello del telaio che, come raccontato dall’assistente sociale Alfreda Edda Pianini, "è uno dei corsi più seguiti e che dà maggior soddisfazione a chi lo segue. Alla fine del corso il risultato è tangibile così come i tanti manufatti che vengono realizzati quali: sciarpe, stole, borse e tanto altro."

Ma quel che lo rende unico come Centro è che non è dedicato esclusivamente ai disabili psichici ma è aperto a tutti i cittadini, i quali possono partecipare ai vari laboratori proposti. "E’ questa la chiave del successo – ha spiegato Paolo Casotti -. Un successo che è dimostrato dall’affluenza che ogni giorno si ha modo di costatare venendo a visitare il centro". Un luogo quindi che oltre a dare spazio a persone con problemi di disabilità, costituisce un valido centro di aggregazione per gli abitanti del quartiere periferico.

"Chi passa dal centro rimane colpito dalle attività svolte nei laboratori – ha raccontato l’educatrice professionale Rosaria di Giambattista –. Dentro svolgiamo tantissime attività quali biodanza, pittura, telaio, cucito, musicoterapia, ginnastica e altri ancora in fase di progettazione. Queste attività si sono dimostrate necessarie per sviluppare e ampliare le competenze sociali dei vari utenti che grazie al lavoro svolto acquisiscono competenze che li gratificano accrescendo la loro autostima portando ad un miglioramento alle loro interazioni sociali."

Il Centro cerca di promuovere e migliorare la qualità della vita di tanti pazienti i quali, molte volte, vivono nell’isolamento sociale o come effetto o come causa della patologia psichica. Al contempo la convivenza e le attività in comune con i residenti e i giovani del quartiere contribuisce allo sviluppo e al miglioramento della salute mentale dei ragazzi svantaggiati che lì trovano un centro di accoglienza e di collaborazione conil paese e la collettività.