Muore stritolata dall’ascensore di casa Un urlo agghiacciante e il terribile schianto

Tiziana Boggi Codega è rimasta schiacciata dal pesante mezzo nella sua abitazione mentre cercava di recuperare un oggetto . La donna si trovava nel vano quando, per cause ancora da precisare, le è franata addosso la cabina di acciaio

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di Claudio Laudanna

Una vita sempre di corsa per badare ai suoi uomini: la spesa, la casa, gli impegni e poi, improvvisamente, più nulla. Tiziana Boggi non poteva sapere ieri che un gesto insignificante, compiuto in maniera quasi automatica come raccogliere un piccolo oggetto da terra sarebbe stato l’ultima cosa che avrebbe mai fatto.

Tutto è accaduto in pochi istanti: era da poco passata l’ora di pranzo e Tiziana Boggi, una pensionata 73enne, era appena tornata nella sua casa di via Vicinale Macchia dopo alcune commissioni. Mentre era impegnata a mettere a posto borse e borsine si è accorta che qualcosa, sembrerebbe un paio di forbicine, era cascato nel vano dell’ascensore che collega la taverna con il primo piano e, istintivamente, è entrata e si è chinata per raccoglierle. Improvvisamente però qualcosa è andato storto, la porta si è chiusa alle sue spalle e, mentre lei chiamava disperata aiuto, con uno schianto il pesante ascensore che si trovava pochi metri sopra la sua testa è cascato a terra centrando in pieno la donna e uccidendola sul colpo.

Nel frattempo l’ultimo grido disperato di Tiziana Boggi ha richiamato l’attenzione del marito Fedele Codega e del figlio Nicola che si trovavano al piano di sopra; ma ormai per lei non c’era più nulla da fare se non chiamare i soccorsi. Sul posto in pochi minuti è arrivata un’ambulanza del 118 accompagnata da una squadra dei vigili del fuoco e dai carabinieri al comando del maggiore Cristiano Marella. Mentre però per i sanitari, purtroppo, a quel punto non c’è stato altro da fare se non constatare il decesso, nella villetta di via Vicinale Macchia è iniziata tutta la trafila dei sopralluoghi e delle indagini. Al momento non è chiaro cosa possa essere accaduto e come mai un mezzo che dovrebbe essere assolutamente sicuro come un ascensore casalingo possa essere improvvisamente precipitato a terra. Per lunghe ore gli inquirenti ieri hanno passato in rassegna l’apparecchio, cercando di trovare indizi che potessero guidarli verso la strada giusta e ascoltando le testimonianze di chi si trovava in casa in quel momento. Nel frattempo la notizia dell’incidente ha presto iniziato a rimbalzare di bocca in bocca e in poco tempo nella piccola strada residenziale di Marina Ovest è iniziata una vera e propria processione di amici e conoscenti che volevano stringersi attorno ai figli e al marito di Tiziana Boggi.

La famiglia Codega, d’altronde, è una vera e propria istituzione non solo per Marina, ma per tutta la città. La ditta di pneumatici che si trova giusto dall’altra parte del cavalcavia di viale Galilei è un pezzo di storia carrarese e ora dopo Fedele, che compirà 81 anni tra pochi giorni, da diverso tempo a portarla avanti è il figlio minore Davide. Quest’ultimo ieri è stato tra i primi a giungere sul posto e a lui, tra le lacrime e lo choc, è toccato accompagnare i carabinieri durante i sopralluoghi e allo stesso tempo salutare chi si affacciava dietro al cancello metallico per esprimergli solidarietà. A tutti rispondeva commosso ripetendo "E’ una tragedia, una tragedia". Suo fratello, Nicola, invece si trovava in casa quando è accaduto l’incidente, ma non ha assistito alla scena. Dipendente della Imm, Nicola Codega è un atleta paralimpico e uno scrittore con diversi libri alle spalle e da sempre è molto impegnato in difesa dei diritti dei disabili tra le quali spicca l’organizzazione della Carrozzabile, l’evento che si tiene tutti gli anni sul litorale per sensibilizzare la popolazione sui problemi di chi si trova su una sedia a rotelle.