Mostra virtuale sulla Divina Commedia

Si intitola "Un sogno tra Dante e Dorè" ed è stata realizzata dalle classi II e III B del liceo classico Rossi. Cinque ’stanze’ tutte da scoprire

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di Alessandra Poggi

La Divina Commedia di Dante diventa una mostra virtuale dal titolo "Un sogno tra Dante e Dorè". L’hanno realizzata con la piattaforma artstep gli studenti della II e III B del Liceo classico Rossi di Massa. Cinque stanze virtuali degne di una mostra reale, dove gli studenti propongono in virtuale quattro canti dell’Inferno e uno del Paradiso, utilizzando le immagini del libro del fondo scolastico del liceo su Dante di Gustav Dorè, datato 1880. Non solo: oltre alle immagini illustrate di Dorè gli studenti hanno usato fotografie del comprensorio, scatti che in qualche misura si ricollegano alle immagini di Dorè, o al legame di Dante con il nostro territorio. Per esempio nel 14° canto dell’Inferno, la frase "piovean di foco dilatate falde, come di neve in alpe senza vento" la pioggia di fuoco che ricade sull’inferno viene comparata fotograficamente con un’esplosione di fuochi artificiali, mentre per gli studenti la grotta del Corchia ben si addice a rappresentare il lago di Cocito, come anche una nevicata sulle alpi Apuane. C’è pure una foto di una barca scattata a Bocca di Magra dai ragazzi durante una serata in compagnia, che nella loro fantasia diventa la barca del traghettatore Caronte, e la grata di accesso al Castello Malaspina a simboleggiare la feritoia della torre della Fame, la prigione del conte Ugolino. Una sezione è dedicata ad Auschwitz, l’inferno terrestre di chi l’ha vissuto per rendere l’idea della dannazione dantesca.

Il Paradiso e le immagini dei cori angelici diventano nubi al tramonto, ma anche stormi di uccelli in volo, e le schiere di beati accecanti tramonti al mare, i cieli della luna di Piccarda Donati sono invece rappresentati da immensi blocchi di marmo. Una visione poetica e tutta personale dei ragazzi del Classico.

Il progetto, realizzato sotto la supervisione della dirigente scolastica Alessandra Paoli, è stato coordinato dall’animatrice digitale, la professoressa Giuliana Corsi, e dalla professoressa di storia dell’arte, Luisa Passeggia, e della professoressa Lara Osvaldini, che si è occupata della parte relativa alla costruzione della mostra telematica con il software Emaze "I kuroi e Korai". Una mostra analoga a quella di Dante ma con protagoniste le statue elleniche, dalla ’Menade danzante’ di Skopas alla ’Venere di Milo’, passando per la Nike di Samotracia. Una carrellata sulle più belle sculture greche che hanno ispirato l’arte di tutti i tempi. Tutte proposte sotto forma di quadro e con una didascalia descrittiva.

Spostandoci al piano superiore del liceo Rossi, Ciro Pisani (docente di matematica) ci spalanca le porte del suo laboratorio. Ancora una volta la realtà virtuale e le nuove tecnologie al Rossi vengono usate per integrare la didattica. Attraverso sedici visori in 3D gli studenti si possono immergere in una realtà immersiva, fatta di tutte le materie di studio. Basta mettersi la maschera tridimensionale, evoluzione altamente tecnologica dei vecchi occhialini, per vedere aprirsi un mondo dove la storia dell’arte si studia anche guardando le sculture in 3D, la biologia osservando i geni fluttuare per poi unirsi e dare vita alla spirale del Dna, o l’anatomia vedendo un cuore pulsante o uno scheletro umano. "La tecnologia ha tanti vantaggi se usata in maniera consapevole – spiega la professoressa Passeggia – e padroneggiandola i ragazzi vedono realizzarsi in concreto quello che studiano sui libri, proprio come nel caso della Divina commedia o delle applicazioni immersive per le diverse discipline". E a breve partirà un progetto legato alla macchina fotografica in 3D, che prevede di riprodurre la scuola in versione digitale. Stanza per stanza, particolare per particolare. Un Liceo da visitare virtualmente.